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“Viaggio infinito” di Antonio G. D’Errico: una storia d’amicizia per raccontare le paure e i sogni dei migranti

Sono Mohammed e Youssef i protagonisti del nuovo romanzo di Antonio G. D’Errico Viaggio infinito (Homo Scrivens s.r.l.). Appena arrivati dal Marocco in Italia, hanno lavorato insieme in un albergo lussuoso di Torino. Si ritrovano su Facebook e iniziano a raccontarsi gli esodi di profughi dovuti a guerre di potere, con siriani, afghani e somali alla ricerca di una terra, e la storia di tutti noi, condizionata dagli attentati terroristici di Parigi e Nizza, qui vissuti da un punto di vista altro, raccontando anche le conseguenze che hanno portato nel loro vivere quotidiano.

Viaggio infinito ha una trama di stretta attualità, come sottolinea anche Don Luigi Ciotti, presidente Libera e Gruppo Abele, nella prefazione: ““Siamo tutti sulla stessa barca!” ci aveva ricordato Papa Francesco all’inizio della fase più acuta della pandemia, quella delle reclusioni forzate nelle nostre case. Ma la minaccia di morte che per quasi due anni ha tenuto in ostaggio l’Occidente globale del “libero mercato” non sembra aver insegnato nulla a chi, quel mondo, avrebbe la responsabilità di governare nel segno del bene comune. La tragedia avvenuta al largo delle coste calabresi dopo lo spezzarsi di un peschereccio con a bordo duecentocinquanta migranti – naufragio il cui bilancio delle vittime si aggrava man mano che i soccorritori recuperano i corpi – ci dice che quella barca che dovrebbe farci sentire con-sorti, accomunati da una simile sorte, resta per ora una speranza: il mondo continua a essere diviso in transatlantici e zattere, benestanti e disperati, sommersi e salvati, stanziali e migranti per forza. Sì, perché bisognerebbe smetterla di chiamarle migrazioni: sono deportazioni indotte! “

Definito “una storia d’amicizia per raccontare le paure e i sogni dei migranti”, Viaggio infinito è un pellegrinaggio dentro la memoria di ognuno, per ritrovare in noi quella tensione verso la pace e la convivenza universale. Una storia emozionante e intensa per tutti coloro che hanno amato Io capitano di Garrone. E infine è una promessa fatta a un giovane marocchino, Youssef, di scrivere la storia che narra le drammatiche vicende della sua vita.

La postfazione è di Younis Tawfik.

Antonio G. D’Errico, scrittore e sceneggiatore, due volte vincitore del Premio Grinzane-Pavese. Fra le sue opere le biografie di Eugenio Finardi (Spostare l’orizzonte, edita da Rizzoli) e di Pino Daniele (Je sto vicino a te, Mondadori).

Rossella Montemurro

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