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“Vera e gli schiavi del terzo millennio”: cronaca ed emozioni legate a doppio filo nel romanzo d’esordio della giornalista Carmen Lasorella

Donne forti, tenaci; donne vulnerabili, ferite nel corpo e nella psiche: sono loro le protagoniste di Vera e gli schiavi del terzo millennio (Marietti1820), il romanzo d’esordio della giornalista Carmen Lasorella.

Con uno stile ricercato eppure molto diretto, che risente della formazione dell’Autrice, il romanzo alterna la terza persona di Vera, un’attivista per i diritti umani, alla prima di Mariella, la sua segretaria-amica-assistente.

Vera è una donna tenace che, dopo aver lasciato le piazze, è in prima linea in un’organizzazione che si occupa di migranti. È brillante, stimata e temuta da chi cerca di usare l’organizzazione per fini poco leciti, ma nel privato si ritrova succube di un uomo che la svaluta e non le dà serenità: “Che strana condizione! Da un lato un uomo debole ed egoista, con il quale si era ostinata ad immaginare il futuro; dall’altro il suo lavoro esigente, che aveva finito con scavarle intorno lo stesso vuoto, come un amante geloso, padrone del passato. E il presente? Nel suo presente lei si sentiva d’un tratto fuori posto. Era come se fosse rimasta seduta davanti al mondo, che continuava a girare ad una velocità impazzita e senza di lei”.

Mariella, molto più piccola di lei, è espressione della gioventù 4.0. È diversissima da Vera, a iniziare da un approccio remissivo e insicuro nei confronti della vita. Non solo, Vera è elegante, colta mentre Mariella è l’espressione dell’era informatica: caratterialmente complementari, molto unite in nome dell’impegno reciproco profuso verso i migranti – gli schiavi del terzo millennio, un’umanità invisibile e senza diritti.

Quando Ahmed, un personaggio equivoco, consegna a Vera la mappa del sistema criminale che governa il Mediterraneo, chiedendole in cambio di occuparsi dei suoi figli, lei non esita a buttarsi a capofitto in un’impresa rischiosa. Tra incontri, amicizie inattese, nuovi nemici e colpi di scena Vera farà fino in fondo la sua parte, riuscendo anche a riprendere in mano la propria vita.

La trama è estremamente realistica, pagine cariche di suspense sono alternate ad altre in cui è il pathos a spadroneggiare. Cronaca ed emozioni sono legate a doppio filo nelle oltre 400 pagine del libro. Vera si legge d’un fiato, e appassiona.

Carmen Lasorella, prima giornalista italiana a ricoprire il ruolo di inviata di guerra per la tv, anchor-woman, autrice di reportage, conduttrice di programmi di successo in radio e in tv per le reti Rai. Opinionista e saggista, ha raccontato le principali crisi internazionali a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Corrispondente da Berlino e direttrice generale della Tv di San Marino, presidente di Rai net. Ha diretto un master alla Link University sulle migrazioni forzate, le tutele internazionali, gli “hate speech” nell’anno accademico 2017/2018. Lo scorso giugno a Roma le è stato conferito il Premio Margutta – La via delle arti nella Sezione “Premio alla Carriera”.

Foto in copertina dalla pagina Facebook di Marietti 1820

Rossella Montemurro

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