“Il campione analizzato non presenta superamenti dei valori ed è in linea con i risultati del precedente prelievo”. L’Arpab, su mandato dell’Azienda sanitaria di Potenza, ha analizzato le acque in uscita dal potabilizzatore di Masseria Romaniello attraverso un...
Riceviamo e pubblichiamo dai rappresentanti degli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo, della Scuola di Dottorato Cities and Landscape: architecture, archaeology, cultural heritage, history and resources e del Dipartimento di Scienze Umane:
Per lo spazio europeo la cultura costituisce il suo tessuto connettivo. L’idea stessa di Europa si fonda sul valore, sulle intelligenze e sulla creatività delle sue genti. (…) Non una cultura per pochi ma una cultura che include e genera solidarietà . (…) La cultura non si è rivolta (durante Matera2019) ad una ristretta élite ma ha interessato un intero territorio rendendolo accessibile a tutti.” (David Sassoli, A Matera si produce cultura. Report di monitoraggio di Matera Capitale Europea della Cultura , 2021) Matera, che David Sassoli definisce come città dell’inclusione culturale e che nel 2019 ha manifestato la sua capacità di ‘produrre cultura’, oggi, a soli 5 anni da quel celebre momento, rischia di non avere più uno dei presidi culturali più importanti dell’intera regione Basilicata: la Biblioteca Provinciale “T. Stigliani”. La cultura ha il dovere di formare le nuove generazioni e di permettere a tutti di essere accessibile; un polo bibliotecario come quello di Matera deve continuare ad essere uno strumento per garantire il raggiungimento di questo obiettivo, eliminando le differenze di classe sociale e il divario culturale tra gli abitanti (temporanei e non) di Matera. In un mosaico regionale e provinciale frammentato e con una densità abitativa molto bassa, in cui i piccoli centri abitati spesso non hanno luoghi per la diffusione della Cultura e per l’integrazione culturale, la Biblioteca “T. Stigliani” è un luogo privilegiato per un territorio vasto che non coinvolge solo la città di Matera. Il polo del palazzo dell’Annunziata è stato un punto di riferimento per intere generazioni di studenti universitari presenti nella città lucana: luogo di studio, di ricerca e di conoscenza ma anche luogo di socialità e di relazioni. Nel corso degli anni la Biblioteca è diventata un luogo di comunità che ha reso accessibile ad un pubblico ampio la cultura conservata negli oltre 400.000 documenti disponibili. In una piccola università come l’Università degli Studi della Basilicata che riscontra problemi importanti con la biblioteca di Ateneo nella sede di Matera, la Biblioteca Provinciale assume un ruolo centrale e strategico per l’attività di ricerca, non solo per gli studenti del Dipartimento delle Culture Europee e del Mediterraneo e del Dipartimento di Scienze Umane, ma anche per i dottorandi della scuola di Dottorato Cities and Landscape: architecture, archaeology, cultural heritage, history and resources, che mettono al centro delle loro attività la conoscenza e la divulgazione della ricerca. Visto il grande potenziale generativo e culturale della Biblioteca Provinciale “T. Stigliani” e visti gli ultimi accadimenti sulla sorte della stessa, i rappresentanti dei Dipartimenti e della scuola di Dottorato dell’Università degli Studi della Basilicata presenti a Matera sentono l’esigenza di esprimere la loro grande preoccupazione e apprensione per la possibile chiusura della struttura. Si auspica una risoluzione immediata e definitiva della ‘questione Biblioteca’ al fine di dissipare ogni preoccupazione riguardante la possibile perdita del luogo dove ‘cavare cultura’.