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Un sogno realizzato dopo anni di sacrifici: la storia dello scanzanese Pasquale Labriola

Quello di Pasquale Labriola, 52enne di Scanzano Jonico è un sogno realizzato dopo anni di sacrifici. Lui, a 17 anni, per lavoro è costretto ad allontanarsi dalla famiglia: prima ad Alba Adriatica dove si è occupato della cucina di un ristorante, poi in giro per l’Italia, sempre all’interno di ristoranti. Sardegna, Calabria, Sicilia, Lombardia, Lazio, Emilia Romagna… nomade per inseguire una passione e, intanto, ha la possibilità di confrontarsi continuamente con altre realtà potendo crescere a livello professionale.

Dodici anni fa Pasquale è tornato a Scanzano, una scelta dettata dall’amore per la famiglia –  i genitori Nicola Labriola e Maria Gina Valicenti, la moglie Valentina Marzo e i due figli, Nicole e Antonio Pio, che oggi sono orgogliosi al suo fianco nel ristorante “La Lampara Jonica”.

“Rientrando da Modena – spiega – ho avuto la fortuna di lavorare con un mio grande amico, Alessandro Quaranta. Nel frattempo lui ha messo su questo ristorante, però aveva vari locali da gestire e ha pensato di rendermi partecipe nella gestione de “La Lampara Jonica”. Il mio sogno era quello di gestire un’attività nel mio paese, ho preso la palla al balzo e, grazie a lui, sono riuscito a coronarlo. Oggi l’attività sta andando bene e sono fiero di quello che stiamo facendo a Scanzano, un paese con gente splendida che deve essere premiata per i continui sacrifici”.

Lo staff è composto da ragazzi giovani e motivati – il maestro pizzaiolo Antonio Panetta, lo chef Vito Santarsiero, l’aiuto chef Antonio Clemente aiuto e le due responsabili sala Martina Mazziotta e Rossella Longo – che hanno trovato in Pasquale una persona di vedute molto ampie.

Piatti tipico del locale “frizzulo baccalà crusco e mollica” oltre alle ottime pizze.

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