Tre milioni di persone sui social sono interessate alla sua vita: Federica Scagnetti, classe 2003, è una delle creator più amate dai ragazzi e dalle ragazze della Generazione Z. Il suo modo schietto, pulito e sincero di porsi davanti all’obiettivo ne fa di lei “una di loro”. Bambina introversa e adolescente insicura, oggi si racconta in Tutto quello che ho imparato sulla felicità (Mondadori), una sorta di diario/memoir nel quale, senza filtri, si mette a nudo arrivando a ricordare anche il periodo difficilissimo dell’anoressia, poco prima della pandemia.
Il nuoto, che proprio non amava, iniziato a praticare da piccola, la porta a confrontarsi con le ragazzine più grandi, con corpi perfette o che comunque, ai suoi occhi, sembravano tali: “È stato proprio in quei momenti a bordo piscina, in attesa di tuffarmi in acqua per nascondermi, che sono nate le paranoie più grandi, insicurezze che mi sono portata dietro per anni e che mi hanno fatto schifare il mio corpo fino a odiarlo, al punto di denutrirlo.”
Portata caratterialmente a dare il meglio di sé (“Volevo il massimo in tutto: scuola, sport, amici, relazioni, famiglia e aspetto fisico… ma purtroppo voler essere perfetti ha un costo molto elevato”, afferma), ben presto si misura con le inevitabili delusioni e frustrazioni, tra l’altro proprie dell’adolescenza: “Il mio corpo non mi piaceva più e volevo raggiungere il fisico perfetto che (nella mia errata percezione) mi avrebbe dato l ’autostima necessaria per cancellare la mia insicurezza. L’obiettivo era una taglia quaranta: con quella non mi sarei più nascosta dietro jeans larghi o felpe e giacche oversize”. Da qui al desiderio di dimagrire fino a diventare anoressica il passo è breve. E sono proprio queste le pagine più belle di Tutto quello che ho imparato sulla felicità perché svelano con semplicità un lato inedito di Federica che vuole, con il suo libro-rivelazione, essere di ispirazione per tutte le ragazze forti e fragili al tempo stesso, esattamente come lei. La sua è una confessione a cuore aperto che non nasconde niente – neanche gli aspetti più difficili e dolorosi, come la dura battaglia contro i disturbi del comportamento alimentare.
Rossella Montemurro