mercoledì, 25 Dicembre 2024

“Sono le sfumature del desiderio che contengono la verità di ciò che siamo nei nostri momenti più sinceri. Ho cominciato a registrare l’impeto e il tormento che accompagnano il desiderio femminile per aiutare gli uomini e le altre donne a comprendere prima di condannare. Perché sono i momenti normali della nostra quotidianità quelli che non smetteranno di avere importanza, che ci diranno chi eravamo, chi erano quelli accanto a noi e le nostre madri, quando eravamo troppo pronte a credere che non fossero nemmeno lontanamente come noi. Questa è la storia di tre donne.”

Tre donne (Mondadori, traduzione di Ada Arduini e Monica Pareschi) è il libro di Lisa Taddeo – scrittrice e giornalista di Boston, ha ricevuto numerosi riconoscimenti per le sue short stories come il Pushcart Prize – che ha conquistato i lettori americani e fatto discutere per la forza di una narrazione su tre vite femminili che non nasconde nulla al lettore, con onestà ma soprattutto con la volontà di indagare la natura più vera dell’anima femminile.

Tutto ruota attorno al desiderio ma delle tre donne – in realtà una riduzione, in loro c’è ciascuna di noi – descritte ci sono anche bisogni insoddisfatti, pensieri inespressi, delusioni, speranze e ossessioni. Donne normali inquadrate nella loro quotidianità che all’improvviso possono deviare dai canoni, prendendo strade che, se per le protagoniste sembrano scelte obbligate, attraenti, che sarebbero in grado di soddisfare i loro vuoti, dall’esterno danno l’impressione di colpi di testa che, forse, potevano essere evitate – ma, in questo caso, il loro desiderio sarebbe rimasto inappagato.

Quelle raccontate dalla Taddeo sono storie vere che nascono dopo aver incontrato centinaia di persone di ogni razza, orientamento sessuale, estrazione sociale. L’autrice ha infatti percorso per sei volte l’America affiggendo volantini con la richiesta “Looking for stories of love and passion”. In molti non sono riusciti a raccontarsi realmente perché dire la verità fa paura. Alla fine la Taddeo ha trovato le sue tre storie: quelle di Lina, Maggie e Sloane.
Sono una casalinga, una studentessa e la proprietaria di un ristorante di successo: diverse per età e status, unite solo dall’essere donna nel terzo millennio. In un’epoca che, nonostante i progressi e una parvenza di totale apertura, conserva ancora mucchi di pregiudizi che spesso continuano ad abbattersi sulle donne. Come Lina, casalinga e madre di due figli che si trascina in un matrimonio spento. In giorni tutti uguali nei quali pulisce, lava, cucina per un uomo che si rifiuta di baciarla sulla bocca, inizia a soffrire di attacchi di panico. Poi un giorno, complici i social, riallaccia una relazione con un suo ex .

Maggie, studentessa diciassettenne che si confida con il suo insegnante – sposato, sarà nominato “insegnante dell’anno – e, a poco a poco, dal piano delle confidenze si sconfina in una relazione sbilanciata. Una relazione che, quando lui la lascia, diventa un’arma di ricatto e al tempo stesso un boomerang per la piccola Maggie: in tribunale, paradossalmente, è come se al banco degli imputati avrebbe dovuto finire lei.

Infine, incontriamo Sloane, bella e raffinata proprietaria di un ristorante di successo, felicemente sposata con un uomo a cui piace vederla fare sesso con altri. Per anni, si è chiesta dove finisce il desiderio di suo marito e inizia il suo. Finché un giorno si vede costretta a confrontarsi con le dinamiche che alimentano la loro vita di coppia.

Tre donne non è un libro semplice perché costringe a riflettere, a guardarsi dentro. A chiedersi come può essere possibile, ancora oggi, scontrarsi con mentalità che tendono a svalutare o etichettare le donne.

Visto il successo del libro, Showtime ha già acquisito i diritti e produrrà una serie tv basata sulle tre storie. Sarà la stessa autrice a scrivere l’adattamento e a occuparsi della produzione esecutiva.

Lisa Taddeo scrive per diverse testate tra le quali “Esquire”, “Elle” e “Glamour”. I suoi saggi sono stati inclusi in diverse antologie. Vive col marito e la figlia nel New England.

Rossella Montemurro

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