Diceva di essere guarita da un cancro terminale al cervello grazie a una dieta sana. Non aveva mai avuto il cancro. La donna che ingannò il mondo. La vera storia che ha ispirato la serie Apple Cider Vinegar (Newton Compton, traduzione di Martina Rinaldi) di Nick...


Nelle giornate del 25 e del 27 marzo 2025, gli alunni delle classi terze della Scuola Secondaria di I grado “Nicola Festa” hanno partecipato a un’intensa e significativa attività di Educazione Civica, incontrando i volontari dell’associazione DISMA ODV, attivi all’interno della Casa Circondariale di via Cererie a Matera.
Gli incontri, tenuti dai volontari Erica, Manuela, Roberta e Vincenzo, con il supporto delle docenti Capozza Gabriella, Carnovale Mariavittoria e Petrara Monica dell’I. C. Minozzi Festa, si sono svolti in un clima di ascolto e dialogo. I volontari hanno raccontato la loro esperienza all’interno del carcere, spiegando con parole semplici e dirette cosa significa vivere “dentro”, quali sono le regole, gli orari, le limitazioni ma anche le opportunità che il sistema penitenziario italiano cerca di offrire a chi ha commesso errori.
Attraverso la lettura, in piccoli gruppi, di un fumetto realizzato da un detenuto – una narrazione toccante e schietta – gli studenti hanno potuto avvicinarsi a una realtà spesso ignorata, benché fisicamente vicina. Il fumetto ha stimolato numerose domande, permettendo ai ragazzi di affrontare con curiosità e maturità temi delicati come la giustizia, la pena, la rieducazione e la speranza.
Durante l’incontro, è emersa con forza l’idea che il carcere, pur essendo situato in una zona periferica e poco visibile della città, non debba essere considerato un mondo separato o dimenticato. Al contrario, è parte integrante del tessuto sociale, e richiede attenzione, empatia e impegno civico. I volontari hanno sottolineato il valore delle attività formative, scolastiche e culturali che si svolgono all’interno della struttura penitenziaria, fondamentali per offrire una seconda possibilità e restituire dignità a chi è detenuto.
Gli alunni delle classi terze hanno dimostrato grande interesse e coinvolgimento, partecipando con domande puntuali e riflessioni personali. L’esperienza si è rivelata un’occasione preziosa per sensibilizzare i giovani alla complessità del mondo della detenzione e all’importanza del volontariato come forma concreta di solidarietà e cittadinanza attiva.