Un manifesto dell’amicizia femminile e allo stesso tempo uno specchio, per tante donne, in cui riflettersi con una particolare empatia. Finalista al Premio Planeta 2022 e con oltre 140mila copie vendute, Storie di donne sposate (Tre60, traduzione di Camilla Falsetti) di Cristina Campos ha stile e ritmo pur con una trama non originalissima.
Gabriela, editorialista di punta di La Femme, è sposata con Germán, un ingegnere misogino e taciturno. Per una sorta di tacito accordo, fanno sesso almeno una volta al mese. Quasi per una sorta di compensazione, accanto a Gabi c’è anche Pablo, uno scrittore di successo, incontrato per caso a una fiera letteraria, con il quale vive un’attrazione fortissima.
“Il silenzio tra noi è denso. Denso e profondo. Sappiamo entrambi che questa storia sta per finire. L’amore proibito che abbiamo provato l’uno per l’altra da un anno a questa parte sta per finire. È stato un anno intenso. Pieno di vita. Pieno di sesso. Di amore. Di tenerezza. Di carezze. Soprattutto, un anno di spensieratezza. Trecentosessantacinque giorni sono tanti. Troppi giorni passati ad amarci in segreto.
Potremmo lasciare le cose così. Io a tradire mio marito e Pablo a tradire sua moglie. È quello che vorrebbe Pablo. Lui può amare due donne allo stesso tempo, ma io non ne sono capace.
Non riesco ad amare due uomini contemporaneamente. Forse non sono stata capace di separare il sesso dall’amore, il sesso dai sentimenti.”
Silvia, vignettista di La Femme, con un bimbo piccolo e un’adolescente turbolenta, ha un marito distratto e sempliciotto, Salva, allenatore di tennis.
Cósima è splendida, ha origini aristocratiche, è una stilista ed è la nipote di Eugenia, la direttrice di La Femme. Sua madre le ha organizzato il matrimonio con Bosco de la Loma-Osorio (“un essere letargico, smidollato e anemico che pensava di essere la reincarnazione di Eduardo Chillida, ma che in realtà era semplicemente un artista mediocre che riusciva a esporre solo grazie alle sue ampie conoscenze famigliari”).
Donne brillanti, insomma, accanto a uomini anonimi, accomunate da piccole e grandi crisi di coppia e che nascondono inconfessabili segreti ai loro mariti.
Il desiderio e la complicità, l’amore e l’infedeltà sono le costanti di questo bel romanzo ambientato a Barcellona. E non manca l’ironia tra le righe di un inno all’amicizia femminile, quella vera, profonda, intima, quella che soltanto le donne sanno intrecciare, in grado di diventare solida certezza tra le intemperie della vita. Infatti: “Mariti, amanti e amici vanno e vengono, ma le amiche, le vere amiche, restano per sempre.”
Cristina Campos, nata a Barcellona, è laureata in Lettere e Filosofia. Dopo un’esperienza in Germania come coordinatrice del Festival del Cinema di Heidelberg, torna a vivere in Spagna, dove si afferma come scrittrice e sceneggiatrice.
Rossella Montemurro