“Ecco chi era stata Clara, ai miei occhi, sin dal primo momento: la donna di oro che guardava al passato e non aveva futuro e lei stessa splendeva come un sole a cui voltare, per sempre, le spalle.”
Storia dei miei soldi (Bompiani) di Melissa Panariello è il resoconto, lucido e spietato, a tratti, di un incontro casuale: una scrittrice diventata famosa anni prima per un romanzo piuttosto spinto e chiacchierato, diventato poi un film, si imbatte nell’attrice che l’aveva interpretata. Il suo doppio, però, è spento, tormentato. Clara è caduta in disgrazia, ha un mucchio di debiti e vive in una stanza in affitto in un appartamento che condivide con degli universitari. Clara è la brutta copia di sé stessa, ormai non ha più niente da perdere e, di fronte alla scrittrice – sempre più incuriosita da ciò che le è accaduto – inizia a parlare. La sua è una lunga confessione/confidenza che parte dall’infanzia. Notata da ragazzina da un agente, ha il suo momento di gloria. Interpreta quel film che le dà la fama e tanti, tanti soldi: “(…) Un mondo magico fatto di film, pubblicità, soldi, regali di aziende di lusso che mi inviavano occhiali da sole e creme antirughe fatte con la tritura di diamante. Mi sentivo fortunata ed ero infelice. (…)”
Lavora su set internazionali con registi di grido, si fida del suo agente che, con il senno di poi, si rivelerà ben poco affidabile.
I soldi sono il perno di questa storia. Un milione e quattrocentomila euro dilapidati.
“(…) mentre scorro l’elenco delle cose comprate, dei giorni che vanno via uno dopo l’altro insieme ai soldi, comprendo quello che mi aveva detto nel nostro primo incontro e che sul momento mi era parso di capire con chiarezza, e cioè che la storia di una persona si legge tutta sul suo conto corrente”.
Decifrare l’enigma Clara, per la scrittrice diventa una missione: “Tutto in lei era pietra, tutto scalfiva e tutto tagliava. Rientravo a casa che sanguinavo e mi ripromettevo che non l’avrei più cercata. Poi però tornavo sempre da lei perchè ancora volevo soffrire, ancora volevo sapere che dalla disperazione non ci si salva e che ogni cosa ci conduce lontano dal luogo in cui desideriamo stare”. E Clara diventa, inevitabilmente, “materiale” per un romanzo.
Storia dei miei soldi, candidato al Premio Strega da Nadia Terranova, ha una trama in crescendo, bellissima e crudele al tempo stesso.
“Si dice che non si può rompere ciò che già è rotto, eppure quel giorno – era un pomeriggio, c’era la penombra, ero nella stanza degli ospiti sopra un letto singolo arancione –, si spezzò qualcosa che era già stato spezzato tante volte e mille volte riparato.”
Melissa Panarello (Catania, 1985) è autrice di romanzi e saggi e agente letterario. A diciassette anni esordisce con Cento colpi di spazzola prima di andare a dormire e il libro diventa subito un caso letterario che Luca Guadagnino trasforma in un film di successo. Ha pubblicato tra gli altri i libri L’odore del tuo respiro, In nome dell’amore, Tre e Il primo dolore. Ha scritto e interpretato i podcast “Love Stories”, “C’era una volta e c’è ancora” e “Pornazzi”. Collabora con diverse testate, dal 2011 ha una rubrica fissa sul settimanale Grazia. Vive e lavora a Roma.
Rossella Montemurro