“Spatriato è il participio passato del verbo spatriare, che sta per andar via o, come dice la Treccani, cacciare dalla patria. In alcuni dialetti meridionali, tra cui il martinese, ha altre sfumature, come incerto, disorientato, ramingo, stordito, senza arte né parte, in alcuni casi persino orfano: patria deriva dal latino e significa terra dei padri, dunque lo spatriato può anche essere chi e rimasto senza padre, o chi non l’ha mai avuto”.
Gli Spatriati (Einaudi) di Mario Desiati sono Claudia e Francesco. Li conosciamo da ragazzini, a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, entrambi insofferenti – a modo loro – ai dettami che la società impone. Claudia è estroversa, si veste da maschio, si “butta” nella vita incurante delle conseguenze. Francesco è l’opposto, sta sempre sulle sue, avverte dentro di sé una confusione che inevitabilmente si riverbera all’esterno. Dà l’impressione di avere tendenze omosessuali, è preso di mira dai coetanei ma lui non ha occhi che per Claudia, impermeabile alle sue attenzioni. Ironia della sorte, la mamma di Francesco diventa l’amante del papà di Claudia: due famiglie sfilacciate, unite paradossalmente dal legame dei figli, un legame che non si lascia ingabbiare da nessuna categoria. Amore, attrazione, amicizia, eros… Potrebbe essere tutto questo o nulla quello che c’è tra i due ragazzi che, intanto, crescono e si distaccano, ma solo fisicamente. A Claudia, intraprendente com’è, Martina Franca sta stretta. Va a Londra, a Milano, a Berlino. Colleziona esperienze d’ogni tipo che riporta fedelmente per telefono a Francesco. Lui soffre, incapace di prendere iniziative, radicato in una provincia che non perdona chi non si uniforma alla massa. Diventeranno adulti così, in un continuo inseguirsi, perdersi e ritrovarsi a cavallo del tempo che passa, delle mode che cambiano, delle trasformazioni dentro e fuori di sé.
La scrittura di Desiati è particolare, capace in poche righe di intrecciare la semplicità di un periodo alla profondità poetica del successivo. È una scoperta continua, pagina dopo pagina. Non è solo l’originalità dei protagonisti a colpire il lettore, anche il mix di stili che rende imperdibile questo romanzo, vincitore del Premio Strega 2022.
Mario Desiati è originario di Martina Franca, ha pubblicato tra gli altri: Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013) e Mare di Zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato anche Candore (2016 e 2021).
Foto in copertina Musacchio-Ianniello-Pasqualini-Fucilla
Rossella Montemurro