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“Saper collaborare: quando cambi il modo di collaborare, cambi il mondo!”, il nuovo libro del facilitatore di crescita aziendale Antonio Cecere

Avete cercato di far evolvere la vostra azienda o i vostri progetti ma qualcosa vi frenava? Desiderate una produttività che sia umanamente sostenibile?

Nella stragrande maggioranza dei casi, non sono le condizioni esterne di mercato a fare la differenza, bensì quelle interne.

A spiegarcelo è Antonio Cecere con il suo nuovo libro Saper Collaborare: quando cambi il modo di collaborare, cambi il mondo!, uscito a cinque anni di distanza dalla guida Sei Leader, manager o coach?

“Il nuovo umanesimo industriale”, “L’unione fa la forza”, “Le aziende che crescono sono quelle che sanno collaborare”, “Il cliente al centro” sono solo alcuni dei messaggi che invitano alla collaborazione tanto da farla apparire come un’ovvietà, ma di fatto il nocciolo della questione sul posto di lavoro si nasconde spesso proprio in ciò che viene dato per assodato e, se guardiamo alla vera realtà e analizziamo i dati, ci rendiamo conto che in molti la desiderano, ma in pochi la amano.

Parte da qui l’idea dell’autore di scrivere un breve saggio per fare il punto della situazione su quelle che erano state le cose che avevano funzionato di più (e quelle di meno) nella sua ventennale attività di supporto agli imprenditori.

Un manuale di facile consultazione e rapida lettura per rispondere alle esigenze della “società veloce” e per riportare concetti profondi in applicazioni concrete e semplici, scardinando luoghi comuni, stili comunicativi e relazionali scarsamente proficui, toccando l’annoso tema della digitalizzazione, puntando sul nodo centrale della formazione e offrendo soluzioni illustrate attraverso casi reali.

Ho fiducia nelle persone e nelle aziende che credono nel miglioramento continuo, e ho scritto questo libro per offrire spunti di crescita aziendale – afferma l’autore-, ma anche per lanciare un allarme: se le tecniche di comunicazione persuasive e l’estetica sovrastano la collaborazione, il mezzo sostituisce il fine, e l’imprenditore rischia di aver investito in un progetto liquido, non solido. Il fine è un business consapevole, la via più efficace e appagante è saper collaborare, le tecnologie sono solo strumenti da utilizzare per questi fini.

Inoltre, sono stato animato dall’idea che migliorare la cultura della collaborazione nelle aziende porti una crescita anche sui territori; se cresce un territorio crescono tutti. Se un territorio non cresce (culturalmente e professionalmente) bisogna barcamenarsi. È per questo che ho voluto come sottotitolo quando cambi il modo di collaborare, cambi il mondo!”.

In queste pagine Cecere è andato oltre la visione e i concetti ideali, introducendo pragmatismo e concretezza per ogni piccola media impresa, dirigente, professionista. Gran parte dei contenuti sono stati sviluppati in forma di dialogo, affinché siano fruibili da un pubblico ampio, intervistando titolari di azienda e personale e al termine di ogni capitolo c’è una breve scheda che guida una riflessione per iniziare ad attuare nella propria realtà quanto trattato. Una lettura utile e preziosa per comprendere che miglioramento, potenziamento e cambiamento riguardano un aspetto o più aspetti della collaborazione: con i soci, i dipendenti, i fornitori, i clienti, la famiglia e persino se stessi.

Per trasformare le criticità in opportunità e portare la collaborazione al livello successivo cogliendone il vero potenziale, occorre infatti fare un passo indietro, osservando le cose dall’alto e continuando ad allenarci, perché la collaborazione è come un muscolo: se non la alleni più torni come prima.

L’autore

Antonio Cecere, classe 1976, da oltre 20 anni collabora con imprenditori e professionisti sui temi della collaborazione efficace.

Ha maturato esperienza come responsabile della qualità in un gruppo di aziende di servizi nazionale e si forma continuamente in discipline dello sviluppo personale e aziendale. Nel 2011 ha fondato uno studio professionale dedicandosi alla crescita e all’innovazione di piccole medie imprese, professionisti e dirigenti.
Gli approcci innovativi di sua ideazione sono stati citati sugli annuari dell’eccellenza nella formazione e alcune aziende che ha supportato sono state nominate best performer. Collabora coi reparti di ricerca di alcune università.

È appassionato di escursionismo, musica e cucina regionale.

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