giovedì, 31 Ottobre 2024

A Matera gli Stati Generali della diplomazia culturale

Il 5 novembre 2024, alle ore 12, nell’Auditorium Raffaele Gervasio di Matera, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, on. Antonio Tajani, presiederà la sessione istituzionale degli Stati...

E’ stato presentato questa mattina nella
Sala Mandela del Comune di Matera “Ri-Vedere Matera”, un palinsesto di 9
incontri che Centodieci, la piattaforma culturale di Banca Mediolanum, e il
Comune di Matera hanno progettato per valorizzare tradizioni e identità in
chiave innovativa e visionaria.
“Si tratta di un viaggio introspettivo- ha
sottolineato il Sindaco, Raffaello De Ruggieri – alla ricerca di valori
dimenticati in una città che vive ininterrottamente da ottomila anni”.

RiVedere Matera è un percorso attraverso
la creatività contemporanea. Prende ispirazione dall’esperienza di Station to
Station, in cui ricercatori professionisti, artisti, filosofi, hanno
attraversato il Nord America, in treno, per 23 giorni. E’ un processo di
avvicinamento al Sud, al territorio appulo lucano e a Matera, attraverso strade
e percorsi non solo fisici ma anche spirituali e culturali.
Padre Ibrahim Faltas, Simona Atzori, Mario
Cucinella, Oscari Farinetti, Oscar di Montigny, Massimo Recalcati, Patrizio
Paoletti, Michele Placido e Stefano Boeri sono gli ospiti che offriranno spunti
di riflessioni, su temi o fenomeni particolari, in incontri aperti al pubblico.
Nel corso dell’iniziativa, Elias e Youssef
Anastas, architetti, artisti e imprenditori palestinesi, vivranno in città per
alcuni mesi e realizzeranno un’opera che sarà donata alla città di Matera al
termine degli eventi previsti.
Questa sera alle ore 20 nell’Auditorium
“R. Gervasio” di Matera, il primo appuntamento dal tema “Resilienza, l’assedio
alla Basilica della Natività”, con un dialogo tra Padre Ibrahim Faltas e Oscar
di Montigny.
“Banca Mediolanum, attraverso Centodieci –
ha sottolineato il Sindaco De Ruggieri – ha sentito la necessità di proporre
non un’iniziativa vagante e occasionale ma ritmante, con temi connessi che ci
rimandano e ci invitano a riflettere sulla nostra qualità umana. Matera è una
città che ha una storia fatta di incontri tra popoli e culture differenti.
Questo collante è stato offerto dal Mediterraneo che non è una palude, una
zattera insignificante ma un bacino di valori che oggi appaiono quasi
disvalori. Da Matera vogliamo rinverdire il mito di Cadmo, che viaggia alla
ricerca di sua sorella Europa armato di arco e frecce ma portando in tasca, con
sé, l’alfabeto. In altre parole senza il Mediterraneo non ci sarebbe stata
Europa. RiVedere Matera ci permette di riflettere anche su questo”.
“Il progetto Ri-vedere Matera è un viaggio
che Centodieci vuole donare al territorio lucano, nel quale il punto di
osservazione è il diverso sguardo di alcuni tra i principali protagonisti del
nostro tempo”, ha spiegato Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability
and Value Strategy Officer di Banca Mediolanum nonché ideatore di Centodieci.
“Abbiamo coinvolto in questo progetto che
durerà sino a giugno 2020, un anno da oggi, 11 tra i principali interpreti del
mondo della cultura, dell’impresa, della scienza e dell’arte – ha proseguito di
Montigny – con la loro guida arriveremo a una nuova lettura del nostro tempo e
dei nostri luoghi che ci permetta di RiVedere l’impianto del nostro futuro e
del futuro delle nostre comunità”.

“E’ un lavoro a più mani – ha sottolineato
Patrizia Minardi, dirigente del settore Cultura della Regione Basilicata –
partito da Matera e che ci costringe a dari risposta a domande radicali. L’Europa
ha cancellato la diversità dei popoli europei standardizzandone la vita anche
culturale. Oggi questo tema viene posto con forza a Matera che può, per il suo
ruolo, essere l’epicentro della rinascita del dialogo tra i popoli
euromediterranei”.

“Sono venuto a Matera, città bellissima,
molto simile a Gerusalemme – ha detto

Padre Ibrahim Faltas – e mi ha già
trasmesso un messaggio unico ma universale. Viaggiando tra Bari e Matera in
paesaggi uguali a quelli della Galilea, ho visto un popolo che ha recuperato la
sua storia, l’ha messa al centro del suo vivere, e ho imparato che le persone
possono trasformare la vergogna in bellezza. Anche Gerusalemme ha la sua
vergogna che è il muro. Non ci sarà pace nel mondo se non ci sarà pace a
Gerusalemme, ha detto Papa Giovanni Paolo II. Oggi in quei luoghi c’è un
massacro di persone che si conoscono, attuato da parte di poche persone che non
si conoscono”.

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