venerdì, 18 Aprile 2025

Giusy Ferreri in concerto il 14 giugno a Oppido Lucano

Un’imperdibile tappa lucana per una delle voci più iconiche del panorama musicale italiano: GIUSY FERRERI sarà in concerto sabato 14 giugno 2025 a Oppido Lucano (PZ), in Piazza Salvo D’Acquisto, per una serata di grande...

Nell’auditorium del museo MAXXI, a Roma, è stata premiata la biografia di Maria Padula, scrittrice e pittrice lucana del Novecento (Montemurro, 1915 – Napoli 1987), presentata dall’Università degli Studi della Basilicata al bando “L’Italia delle Donne”, per l’individuazione di figure femminili da promuovere a livello nazionale e locale, emanato dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, Dipartimento per le Pari opportunità. Erano presenti la ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella e numerose altre autorità e personalità del mondo della cultura. La candidatura era stata presentata dall’Unibas per la categoria “Donne di Penna”, su proposta di Mariadelaide Cuozzo, docente di Storia dell’arte contemporanea e delegata alla valorizzazione del patrimonio artistico dell’Ateneo, e Michelina D’Alessio, presidente del Comitato unico di garanzia dell’Ateneo. La biografia di Maria Padula, di cui è autrice Mariadelaide Cuozzo, è risultata tra le 20 candidature vincitrici sulle 387 presentate. Hanno partecipato alla cerimonia di premiazione, come delegate del Rettore, Ignazio Marcello Mancini, le docenti proponenti, Mariadelaide Cuozzo e Michelina D’Alessio e la Prorettrice alla Comunicazione Elena Esposito. Mariadelaide Cuozzo, studiosa dell’arte del Novecento e autrice di ricerche e pubblicazioni su Maria Padula, ha dichiarato: “Una vittoria importante per la valorizzazione di una straordinaria figura di artista lucana del Novecento, che fu molto impegnata anche sul fronte femminista”.

Il testo della biografia

“Maria Padula (Montemurro 1915 – Napoli 1987), scrittrice, pittrice e attivista femminista, nacque a Montemurro, borgo della Val d’Agri in Basilicata, da una relazione tra la contadina Giuseppina Pascarelli e un facoltoso borghese del luogo, che non volle riconoscere la paternità della figlia. Adottata da una colta e benestante famiglia del paese, i coniugi Padula, che ne incoraggiarono il talento letterario e artistico, studiò pittura presso le Accademie di Belle Arti di Napoli e di Firenze, prima donna lucana a frequentare un’accademia d’arte, sviluppando una personalità forte e libera, originale rispetto ai canoni tradizionali della femminilità vigenti all’epoca. Sposò l’artista Giuseppe Antonello Leone e, a metà degli anni ’40, iniziò con lui la sua carriera espositiva in varie città italiane, coltivando contemporaneamente la scrittura. In costante movimento tra la Basilicata e la Campania, frequentò protagonisti di rilievo della cultura meridionalista, come Rocco Scotellaro, Carlo Levi, Manlio Rossi Doria e Leonardo Sinisgalli, il quale apprezzò e incoraggiò la sua attività letteraria. La produzione da scrittrice di Maria Padula, influenzata dal neorealismo ma spiccatamente personale, comprende il romanzo autobiografico “Il vento portava le voci. Storia di una ragazza lucana”, scritto a metà anni ’50 ma pubblicato solo nel 1986, che racconta la sua difficile esperienza di studentessa fuori sede nell’Italia degli anni Trenta, costretta ad affrontare pregiudizi legati alla sua provenienza geografica e alla sua appartenenza di genere. Pubblicò inoltre i racconti “L’uovo del cuculo” (1965), “Il Traguardo” (1976), la raccolta di racconti “Il paese è paese d’inverno” (1965, vincitore del Premio la Torre di Atella) e numerosi scritti di carattere giornalistico, didattico e politico-sociale. La letteratura e la pittura di Maria Padula sono indissolubilmente legate al suo paese d’origine, alla terra lucana e alla sua storia personale. Docente agli Istituti d’arte di Potenza e di Napoli, negli anni ’70 e ’80 conciliò la pratica della pittura e della scrittura e i compiti di insegnante e madre di cinque figli con l’impegno femminista, militando nell’ambito della sinistra parlamentare e dei gruppi di base cattolici e fondando il collettivo femminista “Nuova Identità”. La scarsa numerosità degli studi storico-critici a lei dedicati ne fa una delle artiste del nostro Novecento la cui memoria è opportuno recuperare e ricollocare nel contesto letterario e artistico italiano.” 

Mariadelaide Cuozzo

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