Vorrei iniziare questa mia riflessione sul Natale raccontandovi una leggenda messicana: “La leggenda della stella di Natale”. “In un piccolo villaggio messicano viveva una bambina di nome Altea. Quando venne la notte di Natale, tutti andarono in chiesa con un piccolo...
“Il Santo Padre incontra gli invisibili e io so di essere l’ultima persona degna di incontrarlo”.
Sono le parole di Pierdonato Zito, tra i protagonisti dello Speciale TG5 curato dal vaticanista Mediaset Fabio Marchese Ragona dal titolo “Francesco e gli invisibili – Il Papa incontra gli ultimi”.
A quasi un anno dall’intervista trasmessa lo scorso gennaio su Canale 5, Papa Francesco è tornato a Mediaset in esclusiva mondiale per un eccezionale incontro a casa Santa Marta, il luogo dove il Pontefice ha scelto di abitare e lavorare.
Il Santo Padre ha indicato a quattro ospiti e a tutti i telespettatori una strada per vivere questo Natale con gioia e speranza, volgendo lo sguardo soprattutto verso tutti gli invisibili delle nostre città.
Insieme a Giovanna (una donna vittima di violenze domestiche, rimasta senza lavoro e senza casa durante la pandemia), Maria(una senzatetto che ha vissuto anni per strada prima di essere accolta a Palazzo Migliori, il dormitorio del Vaticano gestito dalla Comunità di Sant’Egidio e Maristella (una scout di 18 anni, in rappresentanza di tutti quei ragazzi che con il lockdown si sono sentiti abbandonati e hanno perso i contatti con amici e compagni di scuola) anche il montese Pierdonato Zito, ergastolano in carcere da 25 anni che, grazie allo studio e alla preghiera, ha capito i propri errori.
Zito, classe ’59 è in carcere ininterrottamente dal 1995, condannato alla pena dell’ergastolo ostativo.
La stampa si è occupata di lui negli anni ’90, accusato di essere il capo promotore di un clan di stampo mafioso operante nella provincia di Matera.
Tra carcerazioni pregresse e quella in corso, in totale ha scontato 30 anni di carcere, di cui 8 in regime di 41 bis. Dal mese di febbraio 2019 ha cominciato a beneficiare di permessi premio. Sposato, è padre di tre figli.
Nel Centro Penitenziario di Secondigliano a Napoli, dove continua a scontare la sua pena di si è diplomato nell’anno scolastico 2017/18 presso il Liceo delle Scienze Umane “L. Bassi” di Sant’Antimo (NA) da privatista.