“Nutrire la speranza: affrontare le malattie alimentari con consapevolezza ed attenzione” è stato il tema che affrontato con le ospiti di ieri di Storia di Donne, rassegna promossa nel piazzale antistante la Fabbrica del Carro dall’Associazione Maria SS. Della Bruna in collaborazione con Cloé Estetica-SPA-Pilates.
Sul palco le dottoresse Francesca Armandi e Giovanna Di Pede.
La dottoressa Di Pede, psichiatra e psicoterapeuta, è stata il direttore facente funzione del Centro di Salute Mentale Asm Policoro e del Centro di Salute Mentale di Matera. Dal 2008 ha diretto la struttura semplice dipartimentale dell’ASM “Servizio Disturbi del Comportamento Alimentare” del Dipartimento Salute Mentale, Azienda Sanitaria Matera.
È stata referente di numerosi progetti per la prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare negli adolescenti. Ha frequentato molti corsi di formazione che hanno riguardato in particolare la Prevenzione, la Cura dei Disturbi del comportamento alimentare e l’Obesità nell’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta.
Da gennaio 2024, al fine di avviare l’Ambulatorio del Disturbi della Nutrizione e Alimentazione presso l’Ospedale Regionale San Carlo ha ripreso la sua attività professionale lavorativa in quel nosocomio. Lavora in collaborazione con un equipe multidisciplinare che vede coinvolti le figure professionali di psicologo, neuropsichiatra infantile, medico internista, medico endocrinologo, dietista.
Il dibattito è iniziato commentando i dati diramati dai farmacologi della Società italiana di farmacologia (Sif): “In Italia, attualmente, le persone in cura per disturbi alimentari sono circa 3 milioni e mezzo. Il dato più allarmante, recentemente riportato dal ministero della Salute, è che nel solo 2023 i nuovi casi registrati sono arrivati ad una cifra pari a 1.680.456, con una età media di insorgenza di 17 anni. In generale, dal 2019, si è assistito ad una crescita continua e progressiva del numero di casi negli anni e ad un notevole abbassamento dell’età media”.
Inoltre, si è sottolineato come nell’immaginario collettivo sia l’adolescenza una delle età a rischio per i disturbi alimentari. Mentre solo 15 anni fa questi disturbi comparivano intorno ai 16-18 anni, ora coinvolgono sempre più spesso bambini in età infantile, con casi segnalati persino a 8-9 anni. Si è registrato un forte aumento tra i ragazzi di 12-14 anni. Per la Società italiana di pediatria (Sip), si sta registrando un preoccupante abbassamento dell’età di esordio dei disturbi alimentari come anoressia e bulimia.
La dottoressa Armandi – psicologa, specializzata con Lode in Psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale integrato specialistico per infanzia e adolescenza con particolare riferimento alla psicopatologia dello sviluppo, ai disturbi da stress post-traumatico, alle disabilità cognitive ed evolutive – ha ribadito l’importanza del chiedere aiuto nel caso in cui si soffra di disturbi alimentari in quanto, una volta entrati in questa spirale, da soli non si riesce a uscirne. Manca anche la consapevolezza di esserne affetti, è necessario che le persone più vicine prendano in mano la situazione rivolgendosi a esperti.
La dottoressa Armandi ha perfezionato le sue conoscenze partecipando dal 2016 ad oggi alla realizzazione del progetto di prevenzione sui Disturbi del Comportamento Alimentare (programma del ministero della salute: “Guadagnare Salute”; Macro Obiettivo: promuovere il benessere mentale nei bambini e negli adolescenti) in collaborazione con il reparto Disturbi del comportamento alimentare dell’ospedale di Matera “Madonna delle Grazie”.
Ha conseguito il titolo di Esperto della valutazione neuropsicologica in età adulta, nel 2021.
Ha frequentato il corso sulla REBT Evolutiva (Rational Emotive Behavior Therapy) nell’anno accademico 2018-2019 presso la scuola Humanitas di Roma avente come didatta la dott.ssa Roberta Verità, supervisor REBT Albert Ellis Institute New York.