Sarà in libreria dal 3 ottobre “Ismail e il grande coccodrillo del mare” (Euno edizioni, prefazione di Giovanni Discolo, esperto di mediazione culturale e cooperazione euro mediterranea) di Costanza Savini, la storia di un profugo senza nazionalità, forse un clandestino per ragioni politiche, civili o ideologiche, poco importa. Un ragazzo qualunque che parte dalla propria terra, in Africa, per raggiungere l’Italia e avere un futuro. Una storia umana come tante che oggi accadono ogni giorno intorno a noi.
Ismail, che fugge dalla guerra, dalla fame… è la raffigurazione di un mondo che rifiuta e che calpesta il diverso; egli rappresenta il viaggio, anzi è egli stesso il viaggio verso una meta che sa di “normalità”.
Ismail, che fugge dalla guerra, dalla fame… è la raffigurazione di un mondo che rifiuta e che calpesta il diverso; egli rappresenta il viaggio, anzi è egli stesso il viaggio verso una meta che sa di “normalità”.
Durante il suo lungo e difficile itinerario, come un novello Dante che attraversa l’Inferno per raggiungere il suo Paradiso, incontrerà gente di ogni razza, personaggi misteriosi, quasi fantastici, strane situazioni, incredibili rivelazioni, che lo porteranno a toccare con mano la bontà e la malvagità del mondo.
La sua Beatrice, una donna misteriosa che come lui ha “il potere” della mano che “vede”, lo aiuta a non perdere la via, a guardarsi dai “tagliatori di mano” fino a guardare al suo passato e a ricercare la sua Patria, “là dove è il suo bene”.
La sua Beatrice, una donna misteriosa che come lui ha “il potere” della mano che “vede”, lo aiuta a non perdere la via, a guardarsi dai “tagliatori di mano” fino a guardare al suo passato e a ricercare la sua Patria, “là dove è il suo bene”.
Un racconto destinato a lettori di ogni età, in cui ogni frase travalica la pagina su cui è scritta per stamparsi indelebilmente nella coscienza di chi legge.
Costanza Savini, nata a Bologna, dove si laurea in giurisprudenza, continua i suoi studi presso l’Istituto di psicologia somatorelazionale di Milano dove consegue l’abilitazione a counselor con indirizzo psico-corporeo e insegnante di pratica bioenergetica.
Parallelamente all’attività di counseling psico-corporeo, percorre la strada della scrittura centrando sulla duplicità tra realtà e immaginazione le sue narrazioni. Le sue storie sono ambientate nelle zone di confine tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è nascosto alla vista ma può rivelare dettagli e zone d’ombra della nostra vita.
Parallelamente all’attività di counseling psico-corporeo, percorre la strada della scrittura centrando sulla duplicità tra realtà e immaginazione le sue narrazioni. Le sue storie sono ambientate nelle zone di confine tra il visibile e l’invisibile, tra ciò che è nascosto alla vista ma può rivelare dettagli e zone d’ombra della nostra vita.
Tra le principali collaborazioni: dal 2006 al 2011 con Giorgio Celli, culminata nella pubblicazione per Ugo Mursia Editore del romanzo “Morte nei Boschi” e della raccolta di storie brevi “Destini”; dal 2012 al 2014 l’incontro con l’illustratrice Octavia Monaco che dà vita al progetto “Tessiture: un intreccio di parole visionarie e immagini perturbanti”; nel 2013 collabora alla stesura del racconto teatrale sulla vita di don Oreste Benzi, messo in scena per la Giornata Mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro.
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