La civiltà della Mesopotamia, che significa terra fra due fiumi, si sviluppò in Medio Oriente – l’attuale Iraq – nella pianura tra i fiumi Tigri e l’Eufrate.
I primi abitanti di questa regione furono chiamati “Sumeri” che si installarono intorno al 3500 a.C.; in seguito fu abitata dagli Accadi, dagli Assiri e dai Babilonesi, che diedero ciascuno un contributo importante per lo sviluppo della civiltà e della religione mesopotamica.
Alle radici della religione mesopotamica non c’era infatti un fondatore, ma un insieme di credenze religiose scaturite dall’esperienza dei popoli che via via l’abitarono.
Si tratta di una religione politeista, le cui divinità caratteristiche umane e rappresentavano la forza della natura.
Gli dei della Mesopotamia erano numerosi, poiché ogni regione aveva un suo dio locale.
Ecco perché in ogni città sorgeva il tempio del dio protettore: la ziggurat che era il centro del potere politico e del potere religioso.
La ziggurat era un gigantesco palazzo-tempio la cui parte inferiore era probabilmente adibita a magazzini e botteghe, mentre nella parte superiore c’erano le Sali reali e sulla sommità sorgeva il santuario, con una cella per la divinità.
Una testimonianza sopravvissuta è la “Ziggurat di Ur” presso Nassirya, in Iraq.
Dedicata al dio luna Nannar è costruita in posizione dominante, nel quartiere sacro dell’antica Ur e, per la sua imponenza, era visibile da lontano.
La Ziggurat di Ur fu fatta erigere dal re Ur-Nammu alla fine del XXI secolo a.C..
E’ interessante sapere che l’edificio è rivestito da un enorme strato di mattoni cotti.
La storia ci dice che per la sua costruzione non vennero usate le pietre (assai scarse in quella regione), ma mattoni di argilla essiccati al sole e poi saldati l’uno all’altro attraverso calcina di fango o bitume.
E’ ancora più straordinario notare come mura della ziggurat sono state circondate da robusti contrafforti e la struttura raggiunge circa 25 metri d’altezza.
Infatti è costituita da tre livelli di terrazze a gradoni che si riducono verso l’alto, ed è preceduta da un avancorpo rettangolare su cui poggiano le tre rampe delle scalinate d’accesso.
Le sue dimensioni orizzontali e verticali appaiono ben proporzionate e l’effetto armonioso dell’insieme è suggerito, oltre che dalla forma a torre scalata, anche dai muri inclinati e dalle scalinate che si congiungono obliquamente sotto una torre di guardia, in origine coperta a cupola.
Al dio protettore della città appartenevano tutti i beni del popolo: case, campi e ogni altra ricchezza.
Tutto era amministrato dal re: sovrano assoluto e primo sacerdote della città in contatto diretto con gli dei.
È interessante sapere che per il mondo mesopotamico il corretto comportamento personale era di primaria importanza nel rapporto con gli dei.
Infatti, il benessere degli uomini e della città era considerato un chiaro indicatore del favore divino, mentre il male che accadeva alle persone o alla città, era segno dell’ira divina.
È interessante sapere che per il popolo mesopotamico per avere in cambio la loro benevolenza, gli dei venivano venerati con continue offerte di vino, miele e frutta, ma anche con sacrifici di vitelli, pecore, colombe e talvolta di essere umani.
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica