“Ogni volta che non ho abbassato la testa davanti a ciascuno di questi uomini, loro mi hanno detto che ero aggressiva, arrogante, che qualche scappellotto da mio padre me lo sarei meritato, da piccola. Potrei scrivere pagine intere sulla violenza delle parole che gli uomini rivolgono alle donne. Molte sono in questo libro.” Partendo dalla sua vita, ripercorrendone alcuni episodi, nel saggio Nei nervi e nel cuore. Memoriale per il presente (Solferino) c’è lo sguardo disincantato di Rosella Postorino sulla nostra contemporaneità. In un diario intimo, sincero e a tratti sferzante, l’Autrice restituisce un’analisi lucida dei rapporti umani – quelli familiari, sentimentali, lavorativi – e dei grandi temi etici facendo riflettere non poco il lettore.
Alla profondità dei concetti – amplificati da moltissimi rimandi letterari, con incursioni nella musica e nella cinematografia – si lega uno stile diretto ma sempre elegante. Vengono fuori tutte le contraddizioni, quelle che la caratterizzano (“Ciò che lascia perplesse le persone è la fragilità che non si può mascherare connessa a un’indubbia tenacia: insomma, la contraddizione. Credo di essere finita a occuparmi di romanzi perchè i romanzi lo sanno, che di contraddizioni siamo fatti, ce lo sbattono in faccia senza nascondimenti, più sono validi e meno ci abbindolano.
In un mondo che includerebbe soltanto i produttivi e gli efficienti, i romanzi sanno che la possibilità di inciampare, di deragliare, è una sovversione”) e quelle che la – e ci – circondano.
“(…) Esiste nel sesso una forma di ascolto che è legata alle reazioni del corpo, allo sguardo, al respiro. Forse si dovrebbe poter procedere per tentativi, rischiando di sbagliare, ma con la disponibilità a fermarsi in ogni istante, a cambiare registro. Ho il diritto di non sapere che cosa voglio finchè non accade, non devo essere costretta a saperlo a priori, perchè ciò che in generale mi piace può non piacermi quel giorno, o con quel partner. Il sesso è un’esperienza potente anche perchè è ambigua, mai identica, e ci espone, ci rende vulnerabili: tutti, maschi e femmine. Che sia a parole o con i gesti, il punto è che ciascuno deve aver cura della volontà dell’altro, prima ancora che del suo desiderio. Non sempre desiderio e volontà coincidono. (…)”
In questo libro c’è un continuo scambio tra narrazione personale e collettiva, perché in fondo le nostre esistenze, le nostre scelte, si somigliano: andarsene, restare, aver paura di fallire, di perdere qualcuno, o sé stessi. Siamo tutti mossi dal desiderio, dubbiosi sulla felicità possibile, tentati da un impossibile ritorno a casa, gettati nostro malgrado nella Storia.
Rosella Postorino (Reggio Calabria, 1978) è cresciuta in provincia di Imperia, vive e lavora a Roma.
Con il suo romanzo Le assaggiatrici (Feltrinelli 2018), tradotto in oltre 30 lingue, ha vinto il Premio Campiello e altri 9 premi, tra i quali, per l’edizione francese, il Prix Jean-Monnet. Da questo romanzo sarà tratto un film diretto da Silvio Soldini.
Ha pubblicato anche La stanza di sopra (2007), L’estate che perdemmo Dio (2009), Il corpo docile (2013), Il mare in salita (2011), Tutti giù per aria (2019) e Io, mio padre e le formiche (2022). Il suo ultimo romanzo, Mi limitavo ad amare te (Feltrinelli 2023), è stato finalista al Premio Strega e ha vinto il Premio Asti d’Appello, il Premio della giuria popolare I Fiori Blu, il Premio speciale della giuria per la Donna Scrittrice, il Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo e il premio Buk.
Rossella Montemurro