Narcotraffico, sequestro di persona, estorsione, detenzione e spaccio di droga aggravati dal metodo mafioso. Sono, alcuni dei reati, contestati nell’operazione Narcos della Direzione distrettuale antimafia di Potenza e dei carabinieri del Comando provinciale di Matera che ha disposto gli arresti di 16 persone, quasi tutte lucane.
Secondo quanto emerso dalle indagini, l’organizzazione ha agito sul territorio potentino e materano nell’arco temporale compreso tra la fine del 2017 e il febbraio del 2020.
Le indagini condotte dai carabinieri, con il prezioso contributo dei militari di Pisticci, hanno fatto emergere l’esistenza del gruppo criminale, costituito da numerosi sodali di cui molti armati, e supportato da una fitta rete di fiancheggiatori, che controllava diverse piazze di spaccio degli stupefacenti su alcuni comuni della provincia di Potenza e di Matera su cui imponeva il monopolio dello spaccio con metodo mafioso, anche contrapponendosi con l’uso della forza militare a eventuali ingerenze di altri gruppi criminali.
L’associazione criminale era caratterizzata dalla capacità di tenere relazioni con altri gruppi criminali operanti fuori dalla Basilicata, attraverso i quali potevano fruire di strutture logistiche e di supporto, oltre che del rifornimento di droga.
Fra i numerosi reati emersi, spesso caratterizzati da inusitata violenza, ci sono un sequestro di persona a scopo di estorsione e il reato di tortura commessi da alcuni degli indagati, per ottenere il pagamento di una partita di stupefacenti.
I fermi sono stati eseguiti dai carabinieri in diversi comuni italiani tra cui Castelfranco Veneto, San Giorgio di Mantova, Campegine (Reggio Emilia), Corsico (Milano) Stigliano, Aliano, Ferrandina, Stigliano, Accettura (Matera), Sant’Arcangelo e Corleto Perticara (Potenza).
Questi i reati contestati nel Decreto di Fermo:
– associazione finalizzata al narcotraffico, aggravata per essere costituita da più di 10 soggetti, dall’essere armata e dall’uso del metodo mafioso (artt. 74, 80 D.P.R. 309/90, 416 bis 1 c.p.);
– detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 del D.P.R. 309/1990);
– estorsione aggravata dal metodo mafioso (art: 629 c.p. aggravato dall’art. 7 legge 203/1991);
– detenzionee porto illegale di armi (2 e 4 L. 895/67, 10 L. 197/74);
– sequestro di persona a scopo di estorsione aggravato dal metodo mafioso (artt. 630, 416 bis 1 c.p.);
– tortura (art 613 bis, 416 bis 1 c.p.);
– riciclaggio (648 bisc.p.).
Le indagini sono in pieno svolgimento e suscettibili di ulteriori sviluppi.