Quattro anni fa la quindicenne Iris Ferrari (390mila iscritti al canale Youtube, 583mila followers su Instagram, un milione e mezzo di di fan su Musical.ly) rimane con Una di voi (Mondadori, nel 2019 ha scritto anche Le NOSTRE emozioni) per più di dieci settimane ai primi posti della classifica generale. Iris è diventata un fenomeno social da quando ha aperto il suo canale YouTube a soli 12 anni “per sconfiggere la timidezza”.
Il 27 luglio 2020 Iris Ferrari pubblica un video destinato a lasciare il segno: spiega quanto sia stato importante YouTube per lei, quanto sia stato bello, entusiasmante e faticoso il percorso che l’ha portata a essere una delle influencer più amate e seguite d’Italia. Ma poi, con il vento che le scompiglia i capelli in quella mattina d’estate, Iris annuncia a tutti di volersi fermare.
“Avevo la sensazione di essere come un raro pesce in mostra in un parco acquatico, con capannelli di gente che va a fare visita alle attrazioni e si ferma per scrutarlo.
Non ce la facevo più a reggere tutte quelle aspettative”: lo scrive in Ma non eri morta?! Ho deciso di “morire” sui social per rinascere in vita (Mondadori), un libro in cui, a cuore aperto, spiega ai suoi numerosissimi fan come ha vissuto davvero quegli anni sempre sulla cresta dell’onda e cosa l’ha spinta a prendere una decisione così drastica e in controtendenza con le scelte dei coetanei.
Lei era stata “catapultata in un mondo e in una realtà che non avevo mai cercato, che mi avevano travolta, inglobata e assorbita senza che nemmeno me ne accorgessi”.
“Negli ultimi tre anni – scrive – mi era stato cucito addosso un abito molto più grande di me che non c’entrava nulla con la mia natura, mi imbarazzava, mi creava disagio, mi costava ansia e notti in bianco ogni volta che avrei dovuto indossarlo il giorno successivo.
Semplicemente, quel vestito non era fatto per me.”
Lei, spigliata e a suo agio nei video di TikTok, è preda di un’ansia fortissima quando deve girare uno spot o rilasciare un’intervista. La luce rossa della telecamera ha un effetto devastante, non la fa sentire a suo agio. Inizia a somatizzare, il malessere che ormai la avvolge prende il sopravvento rispetto al piacere della popolarità.
Con una decisione molto ponderata e allo stesso tempo molto difficile (del resto, è come scendere da un treno in corsa) smette con i video, niente più tour e impegni promozionali; basta con gli spot televisivi, con i social, con i bagni di folla. Nonostante l’amore incondizionato che prova per coloro che la seguono e l’immensa riconoscenza che ha, e sempre avrà, nei loro confronti.
La serenità e la libertà non hanno prezzo: “C’è una frase di Charles Evans Hughes che mi rappresenta in pieno: ‘Quando perdiamo il diritto di essere differenti perdiamo il privilegio di essere liberi'”.
A poco a poco Iris riconquista i suoi spazi e descrive con sincerità questo improvviso cambio di passo che fa onore a una neo diciottenne: lei ha avuto la forza di rinunciare ai riflettori mediatici per ritrovare se stessa.
“Io sono detestata dagli haters perché sono libera, non dipendo dalla fama, dai like o dal successo, né tantomeno dal loro giudizio e so esattamente cosa voglio: seguire il mio cuore facendo ciò che mi fa star bene”.
Tra le righe anche un invito “a far meditare su un tema tanto attuale quanto quello della dipendenza dai social, soprattutto, ma non solo, da parte dei giovani”.
Rossella Montemurro