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Monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo servirà la diocesi di Cesena-Sarsina, in Emilia Romagna. L’annuncio è stato dato questa mattina alle 11.45 in contemporanea nel Duomo di Cesena e nella Casa di spiritualità Sant’Anna di Matera durante il Ritiro del clero delle Diocesi di Matera-Irsina e di Tricarico, attualmente unite in persona Episcopi. Mons. Caiazzo ha detto di aver ricevuto la telefonata del Nunzio Apostolico lo scorso 20 dicembre, giorno dell’anniversario di matrimonio dei suoi genitori.
“La mia disponibilità è stata immediata e totale, convinto che l’obbedienza è una risposta autentica a una chiamata del Signore attraverso Papa Francesco a cui sono grato per la stima che mi ha sempre dimostrato”, ha sottolineato.
L’esperienza di Don Pino nella diocesi di Matera-Irsina è durata circa nove anni. Si è insediato il 12 febbraio 2016 e dal 4 marzo 2023 era stato nominato anche vescovo di Tricarico.
Mons. Caiazzo subentra a Mons. Douglas Regattieri che lascia la diocesi dopo 14 anni per raggiunti limiti di età.
Sarà lo stesso mons. Caiazzo a reggere le due diocesi lucane, in qualità di Amministratore apostolico, fino alla nomina del suo successore.
L’insediamento di Monsignor Caiazzo nella Diocesi di Cesena-Sarsina è previsto nel mese di febbraio 2025.
BIOGRAFIA DI MONS. ANTONIO GIUSEPPE CAIAZZO
Nato a Isola di Capo Rizzuto, nell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, il 4 aprile 1956.
Ha conseguito la Maturità classica presso il Liceo del Pontificio Seminario Regionale “Pio XI” di Reggio Calabria e ha proseguito la sua formazione nel Seminario Teologico Calabro “S. Pio X” di Catanzaro, dove ha acquisito il Baccalaureato in Teologia. Trasferitosi a Roma, ha ottenuto il dottorato in Sacra Liturgia al Pontificio Istituto Liturgico S. Anselmo.
È stato ordinato sacerdote il 10 ottobre 1981 nella Cattedrale di Crotone
Tra gli incarichi pastorali più significativi: Vicario parrocchiale di Santa Caterina da Siena dal 1982 al 1983; Vicario parrocchiale nella nascente parrocchia di S. Paolo Apostolo a Crotone dal 1983 al 1984; Parroco di S. Paolo Apostolo a Crotone dal 1985 al 2016; Membro del Consiglio Presbiterale; Membro della Commissione Diocesana di Arte Sacra dal 1994 al 2007; Delegato Episcopale per l’Evangelizzazione dal 1995 al 1996; Membro del Collegio dei Consultori dal 1996 al 1999 e dal 2004 al 2007; Membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dal 2003 al 2007; Membro per la Consulta Nazionale per la Liturgia presso la CEI dal 1996 al 2010; Vicario foraneo dal 1996 al 2000; Direttore del Centro Diocesano Vocazioni dal 2005 al 2006; Rettore del Seminario Minore Diocesano e Delegato Diocesano per i Seminaristi del Seminario Maggiore dal 2005 al 2008; Direttore dell’Ufficio Liturgico Regionale e Diocesano dal 1996 al 2010; Vicario Episcopale per il Clero e la Vita Consacrata dal 2012 al 2016.
Inoltre, ha insegnato Sacra Liturgia, Teologia del Laicato, Teologia Morale, Sacramentaria presso l’Istituto Diocesano di Scienze Religiose di Crotone ed è stato docente di Sacra Liturgia ed Evangelizzazione e Ministeri della Parola presso l’Istituto Teologico Calabro “San Pio X” di Catanzaro.
È autore di articoli e contributi nel settore della liturgia; ha curato il Santorale Regionale e pubblicato diversi testi.
Eletto alla Sede Arcivescovile di Matera-Irsina il 12 febbraio 2016, ha ricevuto l’Ordinazione il 2 aprile dello stesso anno ed ha iniziato il suo Ministero Episcopale il 16 aprile dello stesso anno.
Il 21 marzo 2018 è stato nominato dalla C.E.I. Presidente del Comitato per i Congressi Eucaristici Nazionali.
Dal maggio 2022 è stato eletto membro della Commissione liturgica della CEI.
Eletto alla Sede Vescovile di Tricarico il 4 marzo 2023, ha iniziato il suo Ministero il 4 aprile 2023.
Fonte: Diocesi di Matera-Irsina
https://www.chiesadimaterairsina.it/
Di seguito il messaggio di mons. Caiazzo ai fratelli e sorelle della Chiesa di Cesena – Sarsina:
Carissimi fratelli e sorelle della Chiesa di Cesena – Sarsina, confratelli sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, seminaristi, autorità civili e militari,
il S. Padre, tramite il Nunzio Apostolico, S. E. Mons. Petar Rajič, mi ha comunicato la nuova nomina come vostro pastore. Non vi nascondo che nel brevissimo colloquio telefonico, ho sentito la voce di Dio, come ad Abramo, che mi chiamava e mi diceva: “Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò” (Gen. 12,1). Non ho avuto nessun tentennamento, se pur indegnamente, nel fare mie le parole della Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra, ripetendo: “Eccomi, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Tutto è avvenuto in due minuti e al telefono. La mia disponibilità è stata da subito totale ben sapendo che l’obbedienza non è un fatto rituale ma consequenziale di una riposta ad una chiamata del Signore.
So quello che lascio, che ho amato con tutto me stesso e che porterò sempre nel mio cuore, ma so anche che Dio mi meraviglia e sorprende sempre, per cui, nonostante l’inevitabile sofferenza di lasciare l’amata Chiesa di Matera-Irsina che ho servito per circa 9 anni e l’amata Chiesa di Tricarico, da due anni unita in persona episcopi, fin dall’inizio sono rimasto sereno e nella pace.
Ringrazio Papa Francesco per aver pensato a me e per la fiducia che ripone in me: assicuro la mia continua preghiera per lui e per il suo ministero petrino. In questi giorni mi ritornano queste parole del Signore:“Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie”(Is 55,8). Di una cosa sono certo: il Signore provvede sempre per cui vengo a voi con tutta umiltà ma anche con l’esperienza che mi ha aiutato a crescere e maturare. So che la nostra Chiesa di Cesena-Sarsina è tra le più antiche in Italia. Avverto la mia indegnità nell’essere successore di santi pastori, di entrare nella Chiesa di un illustre papa come Pio VII, nel ricevere il testimone e camminare davanti a voi, in mezzo a voi e dietro di voi. Mi piace citare quanto proprio Pio VII diceva: “Dall’unione delle membra della Chiesa nella medesima fede, nei medesimi sacramenti, nei legami della carità e nell’ossequio di tutti al Capo legittimo, nascono la forza e la bellezza per cui il suo corpo mistico è nobilitato.”
Sono certo che il Signore mi precede sempre. Non conoscevo affatto la Basilicata e da subito sono entrato in dialogo imparando a percorrere il suo stupendo territorio e la sua meravigliosa gente animato dall’amore che mi fa servire Cristo e la sua Chiesa. Vengo a voi con umiltà ma con lo stesso spirito che anima il mio ministero: “mi sono fatto servo di tutti” (1 Cor 9,19).
Imparerò a conoscervi ascoltandovi e confrontandomi soprattutto con i confratelli sacerdoti, la numerosa comunità dei diaconi, le comunità religiose maschili e femminili, le realtà ecclesiali, le autorità civili e militari. Siamo tutti “viandanti di speranza”, soprattutto in questo Anno Santo appena iniziato, a maggior ragione sento di esserlo io nel condividere da subito questo Giubileo appena iniziato.
Il confronto con il mio predecessore, S. E. Mons. Douglas Regattieri, mi sarà di grande aiuto, che ringrazio per la sua squisita fraternità e soprattutto per quanto in tanti anni ha dato a questa nostra Chiesa, guidandola con quello zelo tipico del pastore che non si risparmia per il suo gregge.
Vengo in questa bella terra di Romagna ripetendo una frase di s. Pietro a me cara: “Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho ve lo do” (At 3,6). Insieme con voi, carissimi sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose, proseguiremo nel cammino sinodale intrapreso: preziosi saranno i vostri consigli e suggerimenti. Voi siete i primi collaboratori del vescovo: senza di voi non potrò operare, perché siete impegnati in prima linea sul territorio e conoscete più di ogni altro gioie e sofferenze, criticità e bellezze, attese e speranze. Cammineremo insieme con l’apporto decisivo del laicato presente anche nella diversità di carismi e ministeri, uniti a Gesù Cristo e alla sua Chiesa, per testimoniare nel quotidiano la bellezza dell’essere cristiani.
E’ nel mio stile collaborare con tutti, anche con le autorità civili e militari alle quali manifesto la mia stima e ringraziamento per quello che fanno quotidianamente a favore del territorio e del bene comune. Il vescovo porta un messaggio di speranza, di fraternità, di pace a tutti, anche ai non credenti o che professano un altro credo: a tutti tendo le mie mani.
Abbraccio i malati e i sofferenti, i poveri e i fragili: desidero venire a trovarvi nelle vostre case o nei luoghi che abitate, invitandovi a pregare con me per la pace in Ucraina, Palestina, Israele, Libano, Siria, Myanmar, Sudan, in ogni parte del mondo.
Infine un pensiero speciale per i giovani. E’ mia intenzione vivere un momento d’incontro, di condivisione, di preghiera, di confronto con voi, carissimi giovani, magari la sera prima dell’ingresso ufficiale in un santuario mariano che mi indicherete.
Alla Madonna del Popolo, Madre della nostra Chiesa di Cesena-Sarsina, affido il mio ministero, invocando la protezione di S. Vicinio, Protovescovo di Sarsina e di S. Mauro Vescovo.
Vi abbraccio e benedico, nell’attesa di farlo personalmente.
ANNUNCIO TRASFERIMENTO NELLA CHIESA DI CESENA-SARSINA
“Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò” (Gen. 12,1). Sono queste le parole che mi hanno accompagnato fin dal momento in cui ho ricevuto la comunicazione di servire la Chiesa in una nuova Diocesi, in una nuova terra.Le Dioincidenze non finiscono mai. La mattina del 20 dicembre avevo celebrato la messa ricordando l’anniversario di matrimonio di mamma e papà. Subito dopo sono andato a Potenza per la CEB. Ho ricevuto una telefonata dal Nunzio Apostolico che mi comunicava che Papa Francesco aveva pensato a me per la Diocesi di Cesena-Sarsina.In questa storia che Dio sta tessendo con me, la figura di mia madre è sempre presente – ecco perché le chiamo “Dioincidenze”: il 12 febbraio 2016, anniversario della sua nascita alla vita eterna, è arrivato l’annuncio della mia nomina ad Arcivescovo di Matera-Irsina; il 12 febbraio 2023, ho assunto l’incarico di Amministratore Apostolico nella Diocesi di Tricarico; e ora, il 20 dicembre 2024, è giunto il momento di una nuova nomina, questa volta con il supporto di mio padre.In appena due minuti di colloquio, ho compreso che la mia vita stava per cambiare ancora una volta. Non ho esitato nel fare mie, seppur indegnamente, le parole della Vergine Maria, Madre di Gesù e Madre nostra: “Eccomi, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1,38). Non ho ponderato su calcoli umani di convenienza, opportunità, carriera o titoli. Diceva Martin Luther King Jr.: “Fede significa fare il primo passo anche quando non vedi l’intera scala”. La mia disponibilità è stata immediata e totale, consapevole dei miei limiti, della mia età, ma convinto che l’obbedienza non è solo un gesto rituale nel giorno dell’ordinazione, bensì una risposta autentica a una chiamata del Signore, attraverso Papa Francesco, al quale sono profondamente grato per la stima, la paternità e l’affetto che mi ha sempre dimostrato. “Ho serbato queste cose nel mio cuore meditandole” (Lc 2,19) durante questo lungo periodo. Vi assicuro che non è stato per nulla facile. Ho celebrato il Natale e l’inizio dell’Anno giubilare in entrambe le diocesi, sapendo che erano gli ultimi importanti momenti con voi, fino a ieri: in mattinata nella Basilica Cattedrale di Matera e la sera nella concattedrale di Irsina. A quanti mi dicevano che mi vedevano stanco rispondevo: è vero, è un correre continuo da una parte all’altra. D. Bonhoeffer affermava “Gesù Cristo che ordina di seguirlo, è il solo a sapere dove porti la via. Ma noi sappiamo con la massima certezza che sarà una via di misericordia al di là di ogni misura. La sequela è la gioia”.Carissimi, come ho già condiviso con la nuova comunità che il Signore mi ha affidato, sono profondamente consapevole di ciò che lascio. Ho amato queste Chiese con tutto il mio cuore e porterò sempre con me i ricordi e le esperienze vissute. Tuttavia, sono anche convinto che Dio ha il potere di sorprenderci e meravigliarci continuamente. Pertanto, nonostante l’inevitabile sofferenza di dover lasciare la cara Chiesa di Matera-Irsina, che ho servito per quasi nove anni, e la altrettanto cara Chiesa di Tricarico, unita da due anni in persona episcopi, ho trovato pace e serenità sin dall’inizio di questo cammino appena iniziato. Ho dato tutto me stesso con gioia ed entusiasmo, facendo silenzio e soffrendo nel nascondimento e nella preghiera al momento opportuno.Ringrazio Dio per avermi dato l’opportunità di conoscere, amare e servire con tutto il mio essere questa meravigliosa terra di Basilicata. Ognuno di voi, nel corso del tempo, è diventato parte integrante della mia vita: dai confratelli sacerdoti e diaconi, alle religiose e ai religiosi, agli appartenenti ai cammini di fede e ai gruppi parrocchiali, alle associazioni e ai movimenti, fino al mondo della comunicazione e alle istituzioni civili e militari locali e regionali. Ho incontrato molti di voi per le strade della nostra città e dei nostri paesi, dai bambini che ho sempre benedetto ai giovani che mi sono sempre stati particolarmente a cuore, dai detenuti alle tante forme di povertà e sofferenza che ho visto in ospedali, case di riposo, strutture di accoglienza, Caritas, immigrati e case di recupero dalla tossicodipendenza.Siete ormai parte della mia vita e del mio essere, e continuerò ad amarvi e pregare per tutti voi, anche da lontano. Ho scoperto, cercando su internet, che la Diocesi di Cesena-Sarsina ha una storia molto antica: risale addirittura al 1° secolo, tra le prime Chiese fondate in Italia. Una Chiesa segnata dalla presenza di santi pastori e di illustri Papi come Pio VII. Il 21 settembre del 2023, nel bicentenario della morte, Papa Francesco disse di lui: “Certamente, se consideriamo il periodo storico in cui visse Papa Pio VII, non possiamo che rilevare la grande saggezza con cui seppe farsi “ambasciatore di pace” presso quanti esercitavano il potere temporale”. Sono consapevole di ricevere un testimone che comporta una grande responsabilità e riconosco i miei limiti e le mie fragilità, ma ripongo la mia fiducia in Dio. So di poter contare su ciascuno di voi e sul prezioso sostegno delle vostre preghiere.Rimarrò ancora un po’ tra voi, il tempo necessario per sistemare tutto e organizzare il trasloco. La Madonna della Bruna e del Carmine sarà sempre al mio fianco, mentre S. Eustachio, S. Eufemia, S. Giovanni da Matera, S. Potito e S. Pancrazio sono certo che mi accompagneranno in questa nuova missione. Vi abbraccio e benedico. Vi amo.