Stasera, lunedì 19 novembre alle ore 19.00 in occasione del consueto appuntamento del 19
di ogni mese, per avvicinarci insieme all’inizio del 2019, il Polo museale
della Basilicata, insieme alla Soprintendenza archeologia belle arti e
paesaggio della Basilicata e in collaborazione con la Fondazione
Matera-Basilicata 2019 e la Scuola di alta formazione in conservazione e
restauro dell’Istituto centrale per la conservazione e il restauro, presenta il
restauro di due importanti pale d’altare realizzate da Pietro Antonio Ferro,
uno dei maggiori artisti lucani del Seicento, per la chiesa del convento
francescano di Tolve tra 1621 e 1622.
di ogni mese, per avvicinarci insieme all’inizio del 2019, il Polo museale
della Basilicata, insieme alla Soprintendenza archeologia belle arti e
paesaggio della Basilicata e in collaborazione con la Fondazione
Matera-Basilicata 2019 e la Scuola di alta formazione in conservazione e
restauro dell’Istituto centrale per la conservazione e il restauro, presenta il
restauro di due importanti pale d’altare realizzate da Pietro Antonio Ferro,
uno dei maggiori artisti lucani del Seicento, per la chiesa del convento
francescano di Tolve tra 1621 e 1622.
Le
due pale d’altare, raffiguranti Madonna con Bambino e i santi Francesco e
Eligio e Madonna Immacolata con Bambino e Santi, vennero trafugate dalla chiesa
in una notte di settembre del 1996 insieme a nove piccole tele settecentesche
che decoravano la balaustra della cantoria. Nel febbraio del 1998, tutte le
opere vennero ritrovate in un bosco nei pressi del paese, in condizioni
conservative pessime, piegate all’interno di uno scatolone di cartone, fradicio
d’acqua e sporco di terra. Consegnate alla Soprintendenza, si scelse allora di
non intentare alcun intervento conservativo, considerate le condizioni
disastrose di tutte e specialmente dei due dipinti di Ferro, che furono tra
l’altro tagliati, per estrarli più rapidamente dalle cornici.
due pale d’altare, raffiguranti Madonna con Bambino e i santi Francesco e
Eligio e Madonna Immacolata con Bambino e Santi, vennero trafugate dalla chiesa
in una notte di settembre del 1996 insieme a nove piccole tele settecentesche
che decoravano la balaustra della cantoria. Nel febbraio del 1998, tutte le
opere vennero ritrovate in un bosco nei pressi del paese, in condizioni
conservative pessime, piegate all’interno di uno scatolone di cartone, fradicio
d’acqua e sporco di terra. Consegnate alla Soprintendenza, si scelse allora di
non intentare alcun intervento conservativo, considerate le condizioni
disastrose di tutte e specialmente dei due dipinti di Ferro, che furono tra
l’altro tagliati, per estrarli più rapidamente dalle cornici.
Nel 2016, a distanza di vent’anni dal
furto, il Polo museale della Basilicata ha inteso candidare alla XVIII edizione
del Bando “Restituzioni” di Banca Intesa il progetto di restauro dei due
dipinti della chiesa di Tolve. Nel 2017 Banca Intesa ha scelto di finanziare il
restauro di una delle due opere, la Madonna con Bambino e i santi Francesco e
Eligio, esposta da marzo a settembre scorsi alla grande mostra
Restituzioni alla Venaria Reale.
furto, il Polo museale della Basilicata ha inteso candidare alla XVIII edizione
del Bando “Restituzioni” di Banca Intesa il progetto di restauro dei due
dipinti della chiesa di Tolve. Nel 2017 Banca Intesa ha scelto di finanziare il
restauro di una delle due opere, la Madonna con Bambino e i santi Francesco e
Eligio, esposta da marzo a settembre scorsi alla grande mostra
Restituzioni alla Venaria Reale.
L’ottimo risultato dell’intervento,
condotto da un’ATI costituita da Consorzio C.B.Art di Roma e Ocra s.r.l. di
Matera con la collaborazione dell’Istituto centrale per la conservazione e il
restauro che ha contribuito con le preziose indagini diagnostiche, ha indotto
il Polo museale a promuovere con risorse proprie il restauro della seconda
tela, affidato in continuità, date le medesime condizioni conservative, agli
stessi operatori locali, che avevano condotto con perizia il primo restauro.
condotto da un’ATI costituita da Consorzio C.B.Art di Roma e Ocra s.r.l. di
Matera con la collaborazione dell’Istituto centrale per la conservazione e il
restauro che ha contribuito con le preziose indagini diagnostiche, ha indotto
il Polo museale a promuovere con risorse proprie il restauro della seconda
tela, affidato in continuità, date le medesime condizioni conservative, agli
stessi operatori locali, che avevano condotto con perizia il primo restauro.
Per festeggiare il rientro del primo
dipinto da Venaria Reale e la conclusione dell’intervento sul secondo dipinto,
Polo museale e Soprintendenza insieme all’Arcivescovo della Diocesi di
Acerenza, alle autorità ecclesiastiche di Tolve, hanno deciso di realizzare
l’esposizione delle due tele nella chiesa del Carmine di Palazzo Lanfranchi.
dipinto da Venaria Reale e la conclusione dell’intervento sul secondo dipinto,
Polo museale e Soprintendenza insieme all’Arcivescovo della Diocesi di
Acerenza, alle autorità ecclesiastiche di Tolve, hanno deciso di realizzare
l’esposizione delle due tele nella chiesa del Carmine di Palazzo Lanfranchi.
In occasione delle festività natalizie, si
intende infatti presentare il successo degli interventi, una vera e propria
RESTITUZIONE che riconsegna alla comunità intera -e al catalogo del pittore-
due dei suoi più importanti dipinti, permettendo di gettare nuova luce su un
artista dotato e atipico, al quale dovrà essere dedicata presto una completa
ricognizione.
intende infatti presentare il successo degli interventi, una vera e propria
RESTITUZIONE che riconsegna alla comunità intera -e al catalogo del pittore-
due dei suoi più importanti dipinti, permettendo di gettare nuova luce su un
artista dotato e atipico, al quale dovrà essere dedicata presto una completa
ricognizione.
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