giovedì, 26 Dicembre 2024

Riceviamo e pubblichiamo
la nota dei medici in servizio al Dipartimento salute mentale dell’Azienda
Sanitaria Matera redatta dopo l’annuncio della chiusura temporanea, dal 1°
luglio, del servizio psichiatrico ospedaliero di Matera

“Le dichiarazioni
rilasciate nei giorni scorsi dalla Direzione Generale ASM e dall’Assessore
Regionale dott. Rocco Luigi Leone, pur avendo lo scopo di rassicurare i
cittadini circa la chiusura temporanea, dal 1° luglio, del servizio
psichiatrico ospedaliero di Matera (SPDC), rischiano di mettere in cattiva luce
l’attività dei medici che operano nel servizio di Matera. In particolare nel
comunicato di venerdì 21 scorso la Direzione Aziendale assicura che saranno
potenziate le attività territoriali e motiva la chiusura del SPDC di Matera
affermando che i dati di attività del servizio di Policoro “mostrano differenze
significative nel numero dei ricoveri e dei trattamenti sanitari obbligatori
(TSO), nettamente superiore nel polo di Policoro… nonostante il numero dei
medici sia superiore a Matera”. Il giorno successivo l’assessore Leone in
un’intervista a TRM, invocando addirittura Basaglia, fa allusioni sia sul fatto
che negli anni scorsi “ci sarebbe stato un interesse personale a rimanere in
pochi”, sia sul dato che “quasi il 50% dei medici che lavorano a Matera
presenta limitazioni che non ne consentono la turnazione notturna”.
Sentiamo il dovere di prendere la parola per informare i cittadini, tutti
quelli della Provincia di Matera, sul nostro punto di vista: se ne facciano
loro un’opinione.
1. I medici mancano a Policoro e non a Matera, e questo è un problema storico
che nel recente passato ha riguardato anche Matera.
2. I medici di Matera (anche quelli con l’esonero dalla turnazione notturna)
sono impegnati sia nelle attività territoriali del Centro Salute Mentale (CSM),
sia in quelle ospedaliere (SPDC), in una équipe unica e secondo un modello di
gestione, questo sì Basagliano, affermatosi da tempo nella storia della salute
mentale nazionale.
In particolare dal CSM vengono gestite le attività ambulatoriali e domiciliari
della sede di Matera, dei punti ambulatoriali dei comuni (Bernalda, Tricarico,
Grassano, Montescaglioso, Ferrandina, Miglionico, Pomarico), l’attività
ambulatoriale e di équipe presso la Casa Circondariale, la gestione del Centro
Integrato Polivalente di Serra Rifusa e le attività di équipe presso le 5
strutture residenziali del territorio. In ospedale, oltre i ricoveri ordinari e
urgenti (TSO) e in Day Hospital, vengono effettuate le consulenze presso il
Pronto Soccorso e le consulenze intraospedaliere, secondo turni giornalieri e
di reperibilità notturna e festiva, turni in cui sono coinvolti tutti i medici,
anche quelli esenti dalle turnazioni notturne a norma di legge. Presso la sede
ospedaliera è attivo, inoltre, il Centro per i Disturbi del Comportamento
Alimentare.
3. I RICOVERI. La Direzione Generale ha motivato la scelta di chiudere il
servizio ospedaliero di Matera perché a Policoro ci sono più ricoveri (e più
TSO).
E’ questa una questione di sostanza che bisogna chiarire subito.
Non per polemizzare, ma un basso numero di ricoveri e di TSO è indicatore di
buon funzionamento, soprattutto se si tiene conto che il bacino di utenza di
Matera è di gran lunga superiore, in termini di popolazione, rispetto a quello
di Policoro e che su Matera gravitano le richieste provenienti dalla vicina
Puglia (almeno altri 150.000 abitanti). In sostanza, si cerca di ricoverare il
meno possibile attraverso le attività di consulenza presso il Pronto Soccorso
(oltre 400 nel 2018) e le attività territoriali. Questo dato dovrebbe
rappresentare un risparmio per l’azienda in termini economici, oltre che un
buon indicatore di Salute Mentale.
4. Se parliamo di dati
parliamo di indicatori e non di prestazioni.
La SIEP (Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica) ne individua tre per
l’attività ospedaliera (basso tasso di ospedalizzazione, meno ricoveri in TSO,
basso numero di riammissioni) e tre per l’attività territoriale (numero nuovi
casi presi in cura, numero di prestazioni per utente, continuità assistenziale
tra ospedale/residenzialità e territorio).
Fino ad oggi è stato possibile garantire questi risultati con l’applicazione
del modello dipartimentale sopra citato, anche in carenza di organico.

Dispiace dover fare tali
precisazioni di carattere tecnico, ma sono aspetti di cui deve essere messo al
corrente ogni cittadino. Dispiace anche per le difficoltà che vive il servizio
di Policoro, che ha sempre dovuto fare i conti con la scarsità di risorse,
soprattutto di psichiatri. Del resto proprio il Direttore del DSM, dott.
Domenico Guarino, nella nota dell’11 giugno scorso ha proposto la chiusura del
reparto di Policoro per carenza di organico.

Evitiamo inutili
strumentalizzazioni e non alimentiamo pregiudizi nei confronti dei “medici che
non lavorano e che non ricoverano”.
La chiusura del Spdc di Matera comporterà, inevitabilmente, forti ripercussioni
sull’attività territoriale e sulla gestione delle urgenze di pronto soccorso
nel presidio ospedaliero di Matera”.
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