“Sessanta minuti di pura
evasione cognitiva”. Con queste parole la rivista Exibart ha definito la
live-media opera “Dökk” (foto Enrico Maria Bertani), una produzione fuse*, che verrà messa in scena il 19
maggio a Matera, su iniziativa della Fondazione Matera-Basilicata in occasione
della quinta tappa di avvicinamento al 19 gennaio 2019.
evasione cognitiva”. Con queste parole la rivista Exibart ha definito la
live-media opera “Dökk” (foto Enrico Maria Bertani), una produzione fuse*, che verrà messa in scena il 19
maggio a Matera, su iniziativa della Fondazione Matera-Basilicata in occasione
della quinta tappa di avvicinamento al 19 gennaio 2019.
Dökk, infatti, è qualcosa
di più di uno spettacolo dal vivo. Per lo spettatore si tratta di un vero e
proprio viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed
universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di
un equilibrio tra luce e buio. Nell’ambito del ricco cartellone di iniziative
del 19 maggio, dal titolo “Di palco in palco”, la Fondazione Matera Basilicata
2019 propone gratuitamente questo spettacolo di arte digitale e danza al
pubblico di adulti e bambini, sia italiano che straniero.
di più di uno spettacolo dal vivo. Per lo spettatore si tratta di un vero e
proprio viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed
universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di
un equilibrio tra luce e buio. Nell’ambito del ricco cartellone di iniziative
del 19 maggio, dal titolo “Di palco in palco”, la Fondazione Matera Basilicata
2019 propone gratuitamente questo spettacolo di arte digitale e danza al
pubblico di adulti e bambini, sia italiano che straniero.
Ad ospitare lo
spettacolo, con entrata alle 20:30 e sipario alle 21:00, sarà il Teatro Duni di
Matera, in cui la comunità si ritroverà in un luogo solitamente adibito al
teatro tradizionale, per assistere a una performance altamente immersiva,
multisensoriale e futuristica in cui l’interazione fra la coreografia e le
proiezioni digitali visive e sonore stimolano nel pubblico una profonda
empatia, anche rispetto a quanto avviene oltre lo spazio fisico. I paesaggi
digitali attraverso cui si svolge la narrazione sono metafore visive disegnate
nel tentativo di raffigurare la percezione della realtà nell’inconscio. Questa
rappresentazione avviene sul palcoscenico, uno spazio fisico definito da
confini ben precisi che, in fase di sviluppo, vengono superati per poter
esprimere la vastità del pensiero.
spettacolo, con entrata alle 20:30 e sipario alle 21:00, sarà il Teatro Duni di
Matera, in cui la comunità si ritroverà in un luogo solitamente adibito al
teatro tradizionale, per assistere a una performance altamente immersiva,
multisensoriale e futuristica in cui l’interazione fra la coreografia e le
proiezioni digitali visive e sonore stimolano nel pubblico una profonda
empatia, anche rispetto a quanto avviene oltre lo spazio fisico. I paesaggi
digitali attraverso cui si svolge la narrazione sono metafore visive disegnate
nel tentativo di raffigurare la percezione della realtà nell’inconscio. Questa
rappresentazione avviene sul palcoscenico, uno spazio fisico definito da
confini ben precisi che, in fase di sviluppo, vengono superati per poter
esprimere la vastità del pensiero.
In Dökk si alternano
visualizzazioni di quello che è il nostro universo derivate da diverse sorgenti
di dati, in alcuni casi frutto di osservazioni reali dello spazio, in altri
ottenute da simulazioni. Ogni stanza è caratterizzata da comportamenti
peculiari definiti da specifiche leggi fisiche che ne determinano l’interazione
con i vari dati analizzati in tempo reale. Uno spettacolo di grande formato e
di livello internazionale, portato per la prima volta a Matera come assaggio
degli eventi a cui si potrà assistere nel 2019, anno in cui la città sarà
Capitale Europea della Cultura.
visualizzazioni di quello che è il nostro universo derivate da diverse sorgenti
di dati, in alcuni casi frutto di osservazioni reali dello spazio, in altri
ottenute da simulazioni. Ogni stanza è caratterizzata da comportamenti
peculiari definiti da specifiche leggi fisiche che ne determinano l’interazione
con i vari dati analizzati in tempo reale. Uno spettacolo di grande formato e
di livello internazionale, portato per la prima volta a Matera come assaggio
degli eventi a cui si potrà assistere nel 2019, anno in cui la città sarà
Capitale Europea della Cultura.
Dökk è una parola
islandese che significa buio. In alcune culture l’assenza di luce può essere
interpretata come una metafora della vita terrena e della percezione della realtà
rappresentata come l’ombra di una luce che non si può vedere ma di cui si può
solo intuire l’esistenza. Partendo da questo concetto è stata sviluppata la
narrazione attraverso la creazione di dieci stanze che formano un percorso
circolare in cui la fine coincide con un nuovo inizio. Il termine stanza può
assumere diversi significati: è uno spazio fisico ben definito che isola dal
mondo esterno, ma può anche essere immaginata come uno spazio mentale
all’interno del quale costruire la propria visione della realtà, o, in ambito
letterario, una porzione di una grande poema. Le stanze di Dökk sono il
risultato dell’unione di questi significati in un’unica simbologia che
accompagna l’intera narrazione. All’interno di questi luoghi della mente sono
costruiti universi che evocano diverse fasi della vita. Il palcoscenico diventa
uno spazio in cui è possibile perdere la percezione dello spazio e del tempo,
un luogo della mente in cui viene ricostruita la realtà come il risultato delle
proprie stesse azioni ed in cui ogni gesto ha una conseguenza precisa. Dökk è
un viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed
universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di
un equilibrio tra luce e buio.
islandese che significa buio. In alcune culture l’assenza di luce può essere
interpretata come una metafora della vita terrena e della percezione della realtà
rappresentata come l’ombra di una luce che non si può vedere ma di cui si può
solo intuire l’esistenza. Partendo da questo concetto è stata sviluppata la
narrazione attraverso la creazione di dieci stanze che formano un percorso
circolare in cui la fine coincide con un nuovo inizio. Il termine stanza può
assumere diversi significati: è uno spazio fisico ben definito che isola dal
mondo esterno, ma può anche essere immaginata come uno spazio mentale
all’interno del quale costruire la propria visione della realtà, o, in ambito
letterario, una porzione di una grande poema. Le stanze di Dökk sono il
risultato dell’unione di questi significati in un’unica simbologia che
accompagna l’intera narrazione. All’interno di questi luoghi della mente sono
costruiti universi che evocano diverse fasi della vita. Il palcoscenico diventa
uno spazio in cui è possibile perdere la percezione dello spazio e del tempo,
un luogo della mente in cui viene ricostruita la realtà come il risultato delle
proprie stesse azioni ed in cui ogni gesto ha una conseguenza precisa. Dökk è
un viaggio nell’inconscio, dove la realtà viene rappresentata da mondi ed
universi che si disegnano e si dissolvono nella mente, alla costante ricerca di
un equilibrio tra luce e buio.
fuse* è uno studio ed una
casa di produzione indipendente costituito da creativi italiani, che opera
nell’ambito delle arti digitali e del design, fondato nel 2007 con lo scopo di
esplorare le possibilità espressive date dall’uso creativo del codice e delle
tecnologie digitali. Sin dalle origini la ricerca dello studio ha avuto come
obiettivo primario quello di coinvolgere profondamente il pubblico combinando
arte e tecnologia ed amplificando l’impatto emotivo della narrazione. Nel corso
degli anni lo studio si è ampliato permettendo un approccio sempre più olistico
alla creazione di nuovi progetti. Affidandosi ad un modus operandi che
valorizza la sperimentazione pura e l’approccio empirico nel processo creativo,
l’intento è quello di spostare i confini e cercare nuove connessioni tra luce,
spazio, suono e movimento.
casa di produzione indipendente costituito da creativi italiani, che opera
nell’ambito delle arti digitali e del design, fondato nel 2007 con lo scopo di
esplorare le possibilità espressive date dall’uso creativo del codice e delle
tecnologie digitali. Sin dalle origini la ricerca dello studio ha avuto come
obiettivo primario quello di coinvolgere profondamente il pubblico combinando
arte e tecnologia ed amplificando l’impatto emotivo della narrazione. Nel corso
degli anni lo studio si è ampliato permettendo un approccio sempre più olistico
alla creazione di nuovi progetti. Affidandosi ad un modus operandi che
valorizza la sperimentazione pura e l’approccio empirico nel processo creativo,
l’intento è quello di spostare i confini e cercare nuove connessioni tra luce,
spazio, suono e movimento.
Lo spettacolo Dökk è a
ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili.
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