Il 25 e 26 maggio due nuovi appuntamenti in Basilicata per la rassegna delle arti e dell’ambiente “Rizomatica. Nuove forme di coesistenza”, organizzata dalla Fondazione Matera Basilicata 2019 e curata da Imma Tralli e Roberto Pontecorvo di Marea Art Project, con il patrocinio dei Comuni di Matera, Moliterno e Pisticci e la partecipazione dell’Associazione Volontari Open Culture 2019.
Il 25 maggio alle 19:00 in Casa Cava a Matera si terrà la lectio magistralis “La natura, prossima ed estranea. Lezioni di democrazia” del prof. Piergiorgio Donatelli. L’impegno per l’ambiente e il clima fanno parte ora dell’agenda democratica, che si confronta con i problemi posti dall’espansione umana sul pianeta e dallo sviluppo tecnologico e industriale. Tuttavia nella percezione diffusa, nella cultura popolare di film e serie televisive e nelle opere d’arte, la natura appare come un luogo mitologico in cui si condensa il desiderio di fuga dalle nostre responsabilità e il bisogno di alterità rispetto alle sorti della civiltà umana. I grandi processi di sviluppo a loro volta appaiono lontani e confinati nella sfera globale. Questa doppia rimozione ci lascia soli e isolati nella nostra abitazione quotidiana. Possiamo invece integrare le preoccupazioni ambientali nella vita di ogni giorno e nei contesti locali, che sono anche il luogo dove entriamo in relazione con il mondo globale. Se trasformiamo la percezione dei rapporti con la natura possiamo radicare nel nostro presente l’impegno etico e la cooperazione, necessari per realizzare le aspirazioni della politica ambientale. Il punto di partenza è riconoscere il rapporto ambivalente con il pianeta che ci ospita, vicino eppure estraneo.
Il 26 maggio alle 17:15 presso il Cine Teatro Pino di Moliterno, si terrà invece la restituzione della residenza artistica condotta a partire dal 7 maggio nel comune della Val d’Agri dal collettivo Post Disaster (Peppe Frisino, Gabriele Leo, Gabriella Mastrangelo, Grazia Mappa). “Citri. Estratto da Val d’Agri” prevede l’esecuzione di un nuovo componimento musicale in cui la cultura classica e tradizionale, caratteristica del contesto locale, si unisce alla sperimentazione elettronica post-industriale in corso a Taranto. Il lavoro condotto durante la residenza artistica ha voluto interpretare attraverso la musica il legame – sia fisico che metaforico – tra la Val d’Agri e Taranto, due territori connessi in modo quasi viscerale da un oleodotto sotterraneo che si estende per 136 km fra il centro minerario lucano e gli impianti petrolchimici del porto tarantino. Due territori accomunati dalla necessità di nuove negoziazioni tra il paesaggio e i corpi che lo abitano. Ad eseguire le composizioni musicali saranno il compositore e musicista tarantino Donato Epiro e le arpiste Francesca Stella, Antonella Pecoraro e Caterina Setaro dell’Associazione Arpa Viggianese.
L’ingresso agli appuntamenti è libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
Bio
Piergiorgio Donatelli insegna Filosofia morale presso la Sapienza di Roma dove dal 2019 dirige il Dipartimento di Filosofia. Nel 2022 ha avviato un corso di laurea in Filosofia e intelligenza artificiale. Precedentemente ha coordinato il Dottorato di ricerca in Filosofia e ha diretto il Master in Etica pratica e bioetica. Ha insegnato alla LUISS Guido Carli ed è stato professore visitatore alla University of Chicago e all’Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne. Si è interessato all’etica e alla sua storia, anche in relazione all’estetica, e ha lavorato attorno alle questioni della bioetica, dell’ambiente e delle nuove tecnologie. Dal 2011 dirige la rivista Iride. Filosofia e discussione pubblica (Il Mulino). Ha scritto molti libri su classici della filosofia come John Stuart Mill e Wittgenstein e sulle dimensioni dell’etica e della vita umana.
Post Disaster (Gabriele Leo, Gabriella Mastrangelo, Grazia Mappa, Peppe Frisino) è un collettivo multidisciplinare la cui pratica interseca azioni spaziali, performative e curatoriali. La loro ricerca si muove a partire dalla metafora del disastro inteso come lente territoriale per indagare tensioni e dinamiche globali. Il loro lavoro è stato esposto in spazi e piattaforme, sia istituzionali che indipendenti, dell’arte e della cultura tra cui Biennale di Venezia, Museo MAXXI, Triennale Milano, Biennale Arte di Malta, Università Cà Foscari Venezia. Dal 2018 portano avanti Post Disaster Rooftops, una pratica critica e spaziale di lungo termine ambientata sui tetti di Taranto, città manifesto delle urgenze e della crisi urbana ed ecologia contemporanea. Attraverso la lente della città il progetto alimenta una pratica collettiva che indaga le relazioni tra i corpi e le infrastrutture produttive all’interno in un più ampio contesto Mediterraneo. Il progetto è stato premiato dal Ministero Italiano della Cultura ed è stato in mostra al Padiglione Italia alla 18^ Biennale di Architettura di Venezia.
http://www.postdisasterrooftops.com/
Foto in copertina Fabrizio-Vatieri