giovedì, 31 Ottobre 2024

A Matera gli Stati Generali della diplomazia culturale

Il 5 novembre 2024, alle ore 12, nell’Auditorium Raffaele Gervasio di Matera, il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, on. Antonio Tajani, presiederà la sessione istituzionale degli Stati...

E’ cominciato ieri, proprio nel quinto anniversario dalla proclamazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 2019, il progetto “19 scuole per 19 archivi”, dedicato ai ragazzi delle classi III, IV e V delle scuole secondarie di II° grado della Basilicata, chiamati a rielaborare artisticamente un archivio o una collezione, in collaborazione con il progetto pilastro di Matera 2019 dedicato agli archivi, I-DEA.
I ragazzi saranno coinvolti in alcuni laboratori fino al 14 novembre a Cava Paradiso, durante i quali avranno la possibilità di attingere a materiali di archivi e collezioni, reinterpretandoli attraverso tre strumenti molto vicini alla loro sensibilità: illustrazione e fumetto, scrittura creativa, video arte.
A guidare i ragazzi nei tre laboratori saranno alcuni formatori d’eccezione: l’illustratore fumettista Giulio Giordano,  fondatore della scuola di fumetto e illustrazione Redhouse Lab; il narratore Gianluca Caporaso, tra i fondatori del collettivo artistico La luna al guinzaglio, ideatore del festival La città delle infanzie; l’attrice Isabelle Montoya, autrice di cortometraggi in Germania, Quebec, Argentina, Francia, promotrice di numerosi progetti di cinema e teatro tra l’ Italia e la Francia; la fotografa, regista e visual artist iraniana Kiana Tajammol, che ha all’attivo collaborazioni con diversi musicisti europei e live performance in festival e centri artistici a Milano; Gianni Palumbo, Ispettore Onorario per gli Archivi del MIBACT.
Ad ogni partecipante viene fra l’altro richiesto di portare un oggetto (fotografie, suppellettili, utensili, giocattoli…) appartenuto alla generazione dei propri nonni: questo diventerà il punto di partenza per generare la propria narrazione, il proprio personale archivio, da integrare con i ricordi collettivi. E per riflettere sui cambiamenti della memoria collettiva.
Al termine degli incontri, gli elaborati realizzati comporranno parte integrante di una installazione che sarà aperta al pubblico nella cornice del Festival dell’Open Culture, tra il 10 e il 20 dicembre 2019.
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