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Marco Esposito domani  nel Parco della Grancia con il suo libro “Fake Sud: perché i pregiudizi sui meridionali sono la vera palla al piede d’Italia”

Il giornalista Marco Esposito sarà presente domani  nel Parco della Grancia, per presentare il suo libro “Fake Sud: perché i pregiudizi sui meridionali sono la vera palla al piede d’Italia”. L’appuntamento è alle 17 e 45 e sarà condotto da Nicola Manfredelli, direttore del Parco.  Autore di “Chi paga la devolution?”, “Domani a Mezzogiorno”, “Federalismo avvelenato”, “Separiamoci”, “Zero al Sud”, “Fake Sud”, Esposito è caporedattore de “il Mattino”, scrittore, ed ha lavorato a “Milano Finanza” (1991-93), la “Voce” di Indro Montanelli (1994-95), “Il Messaggero” (1996) e “la Repubblica” (1997-2000). Nel 2000 torna nella sua Napoli come responsabile Economia del “Mattino”. Dal 2011 al 2013 è assessore alle attività produttive nel Comune di Napoli. Le sue inchieste si sono sempre basata sulle iniquità nell’attuazione del federalismo. Tra le sue opere: “”Chi paga la devolution?”” (Laterza, 2003), “Separiamoci”” (Addictions-Magenes Editoriale, 2013), “”Zero al Sud. La storia incredibile (e vera) dell’attuazione perversa del federalismo fiscale” (Rubbettino, 2018), “Fake Sud: perché i pregiudizi sui meridionali sono la vera palla al piede d’Italia” (Piemme, 2020).
Il libro “Fake Sud” è definito da Alessandro Barbero come «un’inchiesta di straordinaria efficacia che offre uno sguardo inedito, e drammatico, sul gioco degli interessi politici e dei meccanismi decisionali nell’Italia di oggi».
Nel Mezzogiorno arrivano troppi soldi, che alimentano sprechi e inefficienze. Dipendenti pubblici in eccesso e scarsa voglia di lavorare, maggiore evasione fiscale e minor costo della vita: di fatto il Sud vive sulle spalle del Nord. Convinzioni diffuse anche fra molti meridionali, ma false, fake. Bufale vecchie e nuove che in questo libro Marco Esposito smaschera una per una grazie a un impressionante repertorio di dati, storie e documenti.
Ci sono due Fake Sud: quello infido, sprecone e fannullone accusato di ricevere (mai visti) fiumi di sussidi e di rallentare le aree più produttive del Paese, e quello di chi – per reazione – alimenta un orgoglio inconcludente e vittimistico e si inventa una terra di impareggiabile ricchezza derubata dopo la feroce invasione piemontese del 1861. Ma poi c’è anche il Sud reale, in cui dilagano disoccupazione ed emigrazione, la sanità è sempre a corto di personale, i comuni non hanno soldi per i servizi, i fondi europei sono usati per compensare i tagli ai finanziamenti ordinari e l’alta velocità ferroviaria si è (letteralmente) fermata a Eboli. Perché i pregiudizi non sono innocenti, sono serviti a giustificare scelte politiche devastanti per il Mezzogiorno.

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