Proteggere le donne da ogni forma di discriminazione sul luogo di lavoro per promuovere la parità di genere, favorire la parità retributiva e salariale, sostenere le lavoratrici madri e le misure di conciliazione dei tempi di cura e del lavoro, incentivare i congedi...
“La pelle perfetta andava oltre la bellezza naturale. Se avevi la pelle luminosa i lineamenti passavano in secondo piano. Un bell’incarnato era segno di disciplina, prosperità, salute e serenità virtuosa e, soprattutto, rivelava che si era oggetto di cure, come il neonato ricco la cui buona sorte era stata garantita fin dal momento dell’impianto, eseguito a caro prezzo nello studio di uno specialista di procreazione assistita.
In nome di una bella pelle Jane passava ore sui forum online a leggere di beauty routine mattutine e serali, cicatrici e filamenti sebacei, iperpigmentazione, barriere idrolipidiche, acne ormonale e perdita di elasticità dovuta all’invecchiamento, il tutto riferito a perfetti sconosciuti.”
Jane Dorner ha 29 anni, è stata appena lasciata da Byron che si è messo di nuovo con la sua ex, sta facendo i salti mortali per estinguere il debito spropositato con l’assicurazione sanitaria dopo un’operazione d’urgenza per un’appendicite. Fa la PR per Relevancy – un’azienda che vende, tra le altre cose, sex toys – e supervisiona la creazione di contenuti per il sito; è stata assunta, priva di esperienza, forte del master in Poesia alla Columbia abbandonato a metà. Non ha però capacità di leadership nonostante il suo capo – che, tra l’altro, si è accorto della sua scarsa voglia di lavorare – le abbia recentemente affidato una giovane squadra da far crescere. Deve necessariamente conservare quel posto, dimostrare che ci tiene. La scoperta di Cass, influencer dalla bellezza eterea, potrebbe essere la svolta, anche perchè Jane “nascosta” dietro lo schermo del pc è una venticinquenne spigliata, vincente, affabile che sa giocare con le parole e creare slogan a effetto.
Luminosa (66thand2nd, traduzione di Emilia Benghi), il romanzo d’esordio di Jessie Gaynor – un successo di critica e pubblico in America – è una parodia del mercato del wellness che mette in evidenza, con una trama ritmata e brillante e un pizzico di umorismo pungente, un’industria costruita sulla peculiare intersezione tra denaro, fama e salute, dove l’armonia è un prodotto e la cura di sé un lusso. Jane è una protagonista irresistibile, tendenzialmente votata all’autosabotaggio e capace di infilarsi in situazioni paradossali.
Cass, “incontrata” per caso da Jane sull’account Instagram di FortPath, “Ritiro Spirituale nel Cuore del New Jersey” (una setta salutista?) parla in un mix di aforismi motivazionali e koan Zen, si nutre preferibilmente di zucchine (la verdura più nutriente per lo spirito) e ha una pelle da neonato. È lei la “luminosa” del titolo e FortPath, secondo Jane, è un diamante grezzo con il potenziale per diventare un brand di successo del settore del benessere.
Tantissimi gli interrogativi su quello che è un mercato molto radicato e redditizio negli ultimi anni: i prodotti di bellezza sono un mondo a parte che non conosce crisi.
La Gaynor è senior editor a «Literary Hub». Suoi scritti sono stati pubblicati su «The New Yorker» e altre testate. Luminosa, il suo romanzo d’esordio, è stato un successo di critica e pubblico in America.
Rossella Montemurro