Basilicata terra di fantasmi? Si direbbe di sì leggendo “Atlante dell’Italia esoterica. Storie, luoghi, misteri (Mondadori Electa) di Isabella Premutico. Il merito è anche dei tanti castelli, di chi li ha abitati e vissuti e delle leggende che via via si sono tramandate.
A Grottole, in provincia di Matera, sembra che nel Castello Sichinulfo (che risale all’851) ci sia il fantasma di Abufina, figlia del feudatario (purtroppo) innamorata del mugnaio, Selepino, che aveva come unica colpa quella di essere povero.
Una storia d’amore ovviamente contrastata, tanto che il fratello di Abufina mandò Selepino a combattere lontano, pur di allontanarlo dalla sorella. In una notte tempestosa, la ragazza vide arrivare un cavallo al galoppo che portava una lettera: “Vieni, Abufina, vieni da me; io che uccido i nemici, me l’amore mi uccide. Vieni, Abufina, vieni da me: insieme con te al Castello di Grottole sol tornerò; fa presto, fa presto”. Lei non ebbe nessuna esitazione, montò a cavallo e andò incontro al suo amante, incurante del fiume in piena a causa del diluvio. Il cavallo si imbizzarrì e Abufina, cadendo, annegò nel fiume Basento.
“Secondo la leggenda del Castello di Sichinulfo, – scrive la Premutico – ogni notte di luna piena, nei mesi di aprile e luglio, nei pressi del fiume Basento, il vento pare sussurrare il nome di Abufina. Ma soprattutto, in quelle stesse notti, la sagoma di Abufina appare dalla stessa finestra da cui quella fatidica notte vide arrivare il cavallo con la lettera del suo amato”.
Altra leggenda, altra protagonista, altro luogo. Questa volta siamo nel Castello di Lagopesole con Manfredi, figlio minore di Federico II di Svevia, sposato con Elena, detta anche “Elena degli Angeli”. “I due – si legge – passarono molto tempo in serenità tra le mura del castello: il loro matrimonio, infatti, era frutto di un grande amore, così come i loro figli, che trascorsero i loro giorni più felici proprio lì, giocando e correndo tra gli ampi saloni di quella che era la loro casa. Purtroppo questa felicità trovò la sua fine quando Manfredi fu ucciso nella battaglia di Benevento e, come se la morte del marito non fosse già un dolore abbastanza grande da sopportare, a Elena furono anche strappati via i figli, imprigionati a Castel del Monte, mentre lei venne rinchiusa nella Rocca per mano di Carlo d’Angiò. Si narra che ancora oggi, al calar del sole, si possa udire il singhiozzo di una donna disperata, che vaga per il castello. Tenendo tra le mani una lanterna, alla ricerca di suo marito. Quella donna è Elena, ignara del fatto che, nello stesso momento, il fantasma di Manfredi si aggira nelle campagne circostanti per trovare l’adorata moglie. Insomma, le due anime sono destinate a cercarsi per sempre, unite dal dolore della loro reciproca scomparsa”.
Fantasmi e non solo. Da Nord a Sud, isole comprese, l’Autrice raccoglie storie di diavoli, giovani segregate, bambine scomparse, streghe, mummie e personaggi fuori dall’ordinario, leggende che affondano le radici nell’antichità. Lo fa con disinvoltura, con uno stile brillante nel quale vanno le nozioni storiche non sono disgiunte da un pizzico di ironia.
Il risultato è una guida alternativa – insolita, magnetica, stravagante – che ci invita a non soffermarci sull’apparenza delle cose, dandoci invece la possibilità di restare sorpresi, una volta di più, davanti all’inesauribile bacino di storie che si annidano negli angoli più sperduti – o imprevedibili – della nostra penisola.
Isabella Premutico è nata a Roma nel 1994. Laureata al DAMS di Roma con una tesi sul fotografo icona David Bailey, con cui condivide il segno, ha vissuto a Londra per diversi anni, dove ha continuato ad approfondire la sua passione per l’astrologia fino ad aprire una pagina Instagram (@ilmerdoscopo) divenuta presto un cult. Per Mondadori Electa ha pubblicato nel 2020 Il merdoscopo.
Rossella Montemurro