La notizia diffusa oggi da “La Nuova del Sud” sulla presenza di tricloroetilene (la cosiddetta trielina) nel torrente Tora è fuorviante. L’autore dell’articolo – sottolinea la direzione scientifica dell’Arpab – confonde le acque di falda con le acque superficiali. Il dato riportato si riferisce alle acque sotterranee nell’area Sin (Sito di interesse nazionale) di Tito dove c’è lo stabilimento ex Daramic al centro di un’inchiesta giudiziaria relativa alla scoperta di trielina. La zona è attualmente sottoposta a bonifica e le falde contaminate sono state opportunamente confinate da barriere idrauliche per evitare una propagazione.
Nulla a che vedere, dunque, con le acque superficiali del torrente Tora anch’esse sottoposte a monitoraggio continuo e costante dall’impresa esecutrice dei lavori di bonifica della zona Sin e dall’Arpab nell’ambito di controlli ambientali previsti per legge e di mission istituzionale.
Sul sito istituzionale della Regione Basilicata al seguente link https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/department.jsp?dep=100050&area=2977331&otype=1056&id=3053657 è possibile scaricare e consultare le 25 campagne di monitoraggio effettuate dal 2018, l’ultima datata settembre 2024, dall’impresa esecutrice della bonifica nonché i dati dell’Arpab.
Nel ricordare che i controlli eseguiti nel torrente Tora sono disciplinati dal D.lgs 172/2015 riferito agli standard della qualità ambientale calcolato come media annuale, la direzione scientifica dell’Arpab sottolinea che i campionamenti nel punto di prelievo sul fiume Basento non hanno rilevato alcun superamento del parametro tricloroetilene secondo la normativa che disciplina l’uso delle acque superficiali per il potabile.