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“L’antro di Proteo” di Francesca Innocenzi, una miscellanea di studi sul mondo antico

Il volume di Francesca Innocenzi, L’antro di Proteo (Edizioni Progetto Cultura), nasce come miscellanea di studi sul mondo antico proposti in occasione della terza edizione del Premio/Festival di poesia Paesaggio Interiore (2023), che comprende una sezione dedicata ai saggi brevi sulla letteratura greco-romana. L’opera consiste pertanto in una raccolta antologica di saggi brevi che spaziano dalla poesia alla storia, dalla filologia all’epigrafia, senza trascurare gli aspetti filosofico-religiosi e antropologici e le attualizzazioni e i riusi della classicità (da Dante a Leopardi).

Il titolo, L’antro di Proteo, si lega al mito dell’antico dio del mare, narrato nell’Odissea: Proteo conosceva ogni verità passata, presente e futura, ma concedeva oracoli solo se costretto; era necessario coglierlo di sorpresa mentre riposava negli antri delle grotte nelle calde ore del pomeriggio, e legarlo solidamente, resistendo ai suoi tentativi di fuga, nei quali assumeva le forme svariate: di leone, di serpente, di acqua, fuoco, pianta. Una volta riconosciuta l’impossibilità di liberarsi, Proteo acconsentiva a rivelare a chi lo interrogava la volontà degli dèi e del fato. Allo stesso modo, quest’opera si presenta multiforme e poliedrica; ma ogni sua parte costituisce uno spiraglio, una scintilla in grado di portare alla luce inesausti mondi, nel tempo e al di fuori del tempo. Le culture classiche possono svelare segreti profondi a chi sa dedicarvisi con pazienza, tenacia e mente aperta, disposizione a restare in ascolto. L’auspicio è che, nell’eterogeneità dei contributi, il lettore colga spunti, suggestioni, connessioni in grado di generare approfondimenti e aprire nuovi orizzonti e ponti con l’oggi.

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