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La voce dei quartieri di Matera. Dispositivi di ascolto per la rigenerazione dei quartieri Lanera, Serra venerdì e Spine Bianche

A partire da giovedì 14 novembre, nei quartieri di Lanera, Serra venerdì e Spine Bianche, saranno installati tre totem temporanei ideati come presidi di ascolto per accogliere istanze, proposte e desideri espressi dalle comunità residenti.

L’iniziativa “La voce dei quartieri di Matera” nasce a supporto della redazione delle schede norma, promossa dal Comune di Matera con l’obiettivo di rigenerazione urbana, architettonica, sociale e culturale dei quartieri storici di Lanera, Serra venerdì, e Spine Bianche.

Le schede norma – curate da DeAssociati Studio di progettazione urbanistica e CITERA Centro di ricerca interdipartimentale Territorio Edilizia Restauro e Ambiente Sapienza Università di Roma – sono redatte da un gruppo di ricerca interdisciplinare coordinato da Georg Josef Frisch e da Spartaco Paris, e prevedono la definizione di norme di attuazione volte all’adeguamento funzionale, tecnologico, energetico e strutturale, tanto alla scala del quartiere quanto a quella dell’edificio, compatibili con la salvaguardia dell’impianto urbanistico originario e del patrimonio architettonico che caratterizza ciascuno dei tre quartieri.

Il processo di definizione di strategie, metodi e strumenti, volti a indirizzare la gestione e la trasformazione dei tre quartieri, non può prescindere dal coinvolgimento degli abitanti e dal loro ascolto e, in questa prospettiva, con l’intento di instaurare un dialogo con le comunità presenti, è stata coinvolta la Fondazione Gianfranco Dioguardi, da sempre impegnata nell’attivazione di percorsi di partecipazione attraverso i programmi Laboratori di Quartiere e Cantiere-evento.

A supporto delle attività sono state ideate, in collaborazione con l’Università degli Studi della Basilicata, tre strutture temporanee, progettate da Carlo Picerno, nell’ambito della sua tesi di laurea magistrale in Architettura seguita dai docenti Francesco Maggiore e Chiara Rizzi. Si tratta di tre dispositivi di ascolto che hanno lo scopo di instaurare un dialogo con gli abitanti attraverso molteplici funzioni: possono infatti essere utilizzati come espositori di fotografie, lanterne urbane, amplificatori di suoni e messaggi, lavagne per appunti, cassette postali, nonché punti di distribuzione di cartoline.

Le strutture sono realizzate in tubolari multidirezionali da ponteggi, grazie alla collaborazione di Giuseppe Andrisani della Dmg, e sono rifiniti con materiali da cantiere. L’esposizione fotografica contempla un dialogo tra immagini d’archivio, selezionate da un gruppo di ricerca guidato da Maria Clara Ghia, e fotografie contemporanee realizzate da Carlo Vannini.

Una macro cassetta postale integrata nei totem consentirà di accogliere messaggi, lettere e cartoline da parte degli abitanti che saranno sollecitati, anche attraverso un questionario da compilare in forma anonima, a rilasciare opinioni sul proprio quartiere. Nelle ore serali i tre dispositivi saranno illuminati grazie alla collaborazione dell’azienda Acmei, e potranno assumere la funzione di lanterne urbane a servizio del contesto.

La restituzione delle dinamiche demografiche, sociali ed economiche dei singoli quartieri prevede forme di audit diretto degli abitanti insediati (interviste, riunioni, esplorazione dei quartieri, workshop, laboratori), da ripetersi preliminarmente alla definizione della disciplina attuativa, al fine di restituire in maniera condivisa il quadro dei fabbisogni reali delle comunità insediate.

Tra gli obiettivi dell’iniziativa c’è anche quello di informare gli abitanti stimolando la consapevolezza che abitare in quartieri di così rilevante importanza storica, architettonica e urbana, rappresenti un privilegio e un valore.

Il programma si avvale del coinvolgimento di realtà legate al territorio, associazioni, enti del terzo settore e stakeholder, al fine di avvalersi di un prezioso e necessario supporto da parte di chi quotidianamente opera in queste realtà; al momento hanno aderito diversi partner, tra questi: Nature City Lab, IdD Istituto del Design di Matera, Quartarella, Consorzio Materahub Industrie Culturali e Creative, RegenerAction Erasmus+ project, Associazione Quartiere Lanera, Io sto con te OdV Matera, Associazione Italiana Giovani per l’Unesco, Poesia in Azione, MUV Matera Museo Virtuale della Memoria Collettiva.

Durante la permanenza delle tre installazioni urbane saranno promosse diverse iniziative finalizzate all’interazione tra progettisti e abitanti. Tra le attività sono previste: la raccolta di memorie e testimonianze (in forma scritta e verbale); il racconto dei luoghi sia dal punto di vista storico e urbanistico sia da quello sociale e progettuale; laboratori creativi finalizzati alla definizione di possibili proposte da attuare nelle schede norma.

L’evento inaugurale avverrà in tre momenti distinti tra il 14 e il 15 novembre nel seguente ordine: giovedì 14, ore 16:00, quartiere Serra Venerdì, Viale Francesco Saverio Nitti; venerdì 15, ore 10:30, quartiere Lanera, Viale della Quercia; venerdì 15, ore 15:00, quartiere Spine Bianche, piazzale antistante Chiesa Papa San Pio X. Per ciascun quartiere sono previsti incontri con i residenti, organizzati e gestiti con il supporto delle realtà locali: Serra Venerdì vedrà la collaborazione di Materahub, Lanera dell’Associazione di quartiere Lanera, mentre Spine Bianche si avvarrà del supporto dell’Associazione di volontariato Io sto con te. A sostegno delle attività laboratoriali prenderanno parte anche i ragazzi dell’Associazione Italiana Giovani per l’Unesco delle sezioni regionali Puglia e Basilicata.

Le schede norma

Le schede norma sono redatte ai sensi degli articoli 15 e 16 della legge regionale 23/1999. Sono finalizzate alla rigenerazione socio-economica e alla salvaguardia dei valori storico-testimoniali dell’architettura e dell’urbanistica. Hanno l’obiettivo di definire, per ciascuno dei quartieri, la disciplina urbanistico-edilizia delle trasformazioni con un particolare riguardo alla loro sostenibilità ambientale e sociale.

Si tratta di un progetto urbanistico alla piccola scala, capace di individuare sia le linee generali di assetto, sia le regole di intervento alla scala di ciascun quartiere. Una visione attenta dello spazio urbano ed edilizio, capace di tessere una tela di ricucitura dei beni comuni e dei volumi edilizi, aderente alle esigenze della vita quotidiana.

Gli interventi sul patrimonio architettonico e sullo spazio pubblico saranno definiti attraverso la redazione di abachi, con riguardo agli elementi di salvaguardia, alle regole di trasformazione, alle soluzioni tecnologiche, nonché a materiali, colori e finiture delle singole componenti, pubbliche e private, definendo un manuale di buone pratiche per il riuso, la riqualificazione, il restauro, anche ricorrendo a tecniche per l’edilizia sostenibile.

Le linee di intervento che saranno elaborate all’interno delle schede terranno in adeguata considerazione la dualità tra spazio pubblico e dimensione privata; rifletteranno la considerazione dell’età degli edifici e delle esigenze di sostenibilità ambientale (riduzione dei consumi energetici e di emissioni di anidride carbonica) e di adeguamento funzionale; si elaboreranno strategie di intervento per gli spazi aperti, luoghi di qualità ancora riconoscibile, che facilitino la gestione condivisa con gli abitanti e l’aggiornamento degli usi e dei modi di vivere la città.

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