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“La vergogna del terapeuta. Da nucleo di sofferenza a fattore di cura”: il nuovo volume dello psichiatra, psicoterapeuta e criminologo Gianpaolo Salvatore

“(…) L’apparato della sofferenza psicologica dell’individuo seduto di fronte a noi nella stanza della terapia risveglia la nostra sofferenza psicologica, che ha il sonno leggerissimo. Quando affiniamo la capacità di accedere al nostro dolore e di “usarlo”, ci è aperto un accesso intersoggettivo agi elementi nucleari della sofferenza del paziente. Per noi terapeuti, prendere contatto con i nostri nuclei dolorosi significa ricordare, prima con il corpo, poi con le immagini, poi narrando a noi stessi; tutto questo mentre si esplora il mondo interno del paziente e si sta nella relazione con lui. Questo, per noi terapeuti, significa essere disposti a lasciarsi (ri)abitare da una vergogna potenzialmente capace di frammentare. Non è affatto facile, perché, non diversamente da quanto avviene nei nostri pazienti, la vergogna è assorbita dalla porosità della dissociazione. Eppure, esplorare i tortuosi cunicoli che la vergogna scava in noi ci avvicinerà in modo unico a comprendere quelli del paziente (…)”.

È racchiuso in questi concetti il senso del volume La vergogna del terapeuta. Da nucleo di sofferenza a fattore di cura (Raffaello Cortina Editore) dello psichiatra, psicoterapeuta e criminologo Gianpaolo Salvatore. Un libro utilissimo per gli addetti ai lavori e che risulta molto interessante anche per gli appassionati di psicologia.

A una prima parte nella quale sono enunciate le basi teoriche – e non mancano resoconti di sedute –, si affianca una seconda parte nella quale è lasciato ampio spazio agli “scenari clinici”: anche in questo caso, esempi di sedute e di supervisione scandagliati con cura, corredati dai trascritti di registrazioni audio e video.

È innegabile e comprovata la competenza in materia del dott. Salvatore ed è una rivelazione il suo stile brillante, inframmezzato da echi letterari, artistici e cinematografici. Una materia di per sé relegata agli esperti del settore diventa così una piacevole scoperta.

Molto ampia la bibliografia di un libro che, dalle parole di Vittorio Lingiardi che ha firmato la prefazione, si presenta “ricco di idee e di esperienze, di basi teoriche e scenari clinici. Ma, fatto non scontato, è anche un libro scritto bene e in modo chiaro: non ha bisogno di istruzioni per l’uso”.

Salvatore è cofondatore del Centro di terapia metacognitiva interpersonale. Per Raffaello Cortina ha pubblicato Terapia metacognitiva interpersonale (G. Dimaggio, A. Montano, R. Popolo, 2013), Corpo, immaginazione e cambiamento (con G. Dimaggio, P. Ottavi, R. Popolo, 2019) e La vergogna del terapeuta (2023).

Rossella Montemurro

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