Alla vigilia dell’Immacolata si usava consumare un pranzo frugale nel quale non poteva mancare la ciambella di pane bianco all’olio con i semi di finocchio, u fëccëlatídd. Sempre in questa giornata era usanza che il padrone offrisse ai dipendenti una cena, di solito a base di baccalà, per festeggiare la ricorrenza.
L’ 8 dicembre si festeggia l’Immacolata Concezione. L’arrivo di questa data simboleggia l’inizio delle festività natalizie: infatti generalmente ci si dedica alla preparazione del presepe e dell’albero di Natale.
Matera festeggiava l’Immacolata Concezione con il digiuno devozionale. La prima settimana di dicembre nei pastifici venivano preparate trafile di vermicelli, perché il digiuno non poteva chiudersi senza una copiosa vermicellata all’aglio e all’olio col pomodoro, allo sgombro, alle alici salate. Conditi come si vuole, ma sempre e ovunque vermicelli! Ancora oggi si usano preparare i vermicelli alla San Giuànnìnë. E’comunque il tempo delle pettole e dell’infinite bontà da consumare durante le feste: u pèttëlë, u cartëddète, u përcëddìzz, la cicerètë, u strazzète, u cangèddërë, u frësèll, u pastëccínë e biscotti vari conditi con glassa, u gëlèpp.
Il 24 dicembre, alla vigilia di Natale si usava digiunare a pranzo anche per prepararsi ad una lauta cena ove non potevano mancare di certo le pettole. La sera della Vigilia di Natale, ritornava nei Sassi la stessa cortina di fumo della vigilia dell’Immacolata: è il fumo dell’olio fritto. Si friggevano le pettole! U pèttëlë ca nan zë foscìnë u Natèlë nan zë foscìnë ’cchìj!!, le pettole che non si fanno a Natale non si fanno più (ogni cosa a suo tempo).
Poi si cominciava a giocare a tombola, alla papera (il gioco dell’oca) o a carte.
L’associazione MUV Matera ha traslato questi giochi in chiave locale associandone alle classiche figure, immagini e disegni, oggetti e personaggi della tradizione materana.
Le maxi versioni della Tombola e del gioco dell’Oca stanno pellegrinando tra scuole, parrocchie ed associazioni ove i volontari dell’associazione prestano gratuitamente la propria opera allo scopo di trasmettere ai più piccoli le tradizioni locali.
Per i giochi in famiglia vi ricordiamo:
. “U zanzén d Matàr”, rielaborazione del Mercante in Fiera. Un gioco a carte natalizio legato alla bravura del mercante banditore nel mettere all’asta una o più carte policrome dal soggetto diverso, il cui ricavato serviva a distribuire un montepremi crescente. Una strenna natalizia, da prenotare, per avere un mazzo da 40 carte finemente istoriate su luoghi, monumenti e con la indicazione dialettale ” U’ ppen, U vuj’, u’ cuccù, u’ quandrucchj, la chiesia modr, Sant Pit d’ chess vonn e Sant Pit d’ chera vonn (pane, bue, fischietto terracotta, piccolo vaso da notte, la cattedrale, San Pietro Barisano e San Pietro Caveoso) e via elencando”.
. Le nuove CARTE MATERANE del MUV Matera carte da gioco plastificate.
Disegni a cura dell’artista “Uccio Santochirico” molto stimato per la sua splendida creazione del Carro Trionfale della festa della Bruna di Matera edizione 2020/22.
La nuova edizione delle carte rielabora i classici semi spagnoli:
denari sostituiti dal grano (il nostro oro);
spade sostituite dai falcetti (strumento di lavoro nei campi);
bastoni sostituiti dai peperoni cruschi (tipicità locale);
coppe sostituite dalla rizzola (ns. tipico recipiente).
Le figure:
La donna è rappresentata da una contadina in tipico abbigliamento locale;
Il cavaliere non poteva che essere quello della Bruna;
Il Re è rappresentato dal generale della cavalcata.
Tra le così rielaborate carte non mancano riferimenti a al pane di Matera, alla festa della Bruna, al cucù, alla raccolta delle olive e ad altri eventi legati alle più famose tradizioni del territorio quali i riti arborei di Accettura e le maschere antropologiche di Tricarico.
Ed allora buone feste a tutti nella tradizione tra una partita a scopa, scopone, tressette, briscola, tombola e un immancabile giro al “Mercante in Fiera”.