Diceva di essere guarita da un cancro terminale al cervello grazie a una dieta sana. Non aveva mai avuto il cancro. La donna che ingannò il mondo. La vera storia che ha ispirato la serie Apple Cider Vinegar (Newton Compton, traduzione di Martina Rinaldi) di Nick...
L’altro giorno sono stato a Roma e son andato a salutare a Sua Eccellenza Monsignor Michele Di Tolve, Rettore del Seminario Romano Maggiore. Poco tempo. Ma il tempo necessario per visitare la Cappella della Madonna della Fiducia.
Commovente la storia della Madonna della Fiducia, esplorando i dettagli del suo legame con il Seminario Romano Maggiore e il contesto storico in cui si è sviluppata la sua venerazione. Per parlare della Madonna della Fiducia bisogna partire di Chiara Isabella Fornari: una persona di fede e misticismo. Chiara Isabella Fornari (1697-1744) fu una figura di spicco nel panorama religioso del XVIII secolo. Nata a Roma, entrò giovanissima nel monastero delle clarisse di San Francesco a Todi, dove trascorse il resto della sua vita. La sua spiritualità profonda e i doni mistici che le furono attribuiti la resero una figura venerata anche al di fuori del monastero. La sua devozione particolare all’immagine della Madonna con il Bambino, che in seguito sarebbe stata conosciuta come Madonna della Fiducia, era un tratto distintivo della sua vita.
L’iconografia, con il gesto del Bambino che indica la Madre, era per lei un invito costante alla fiducia e all’abbandono alla volontà divina. Il XIX secolo fu un periodo di grandi cambiamenti e sfide per la Chiesa cattolica e per la città di Roma. L’epidemia di colera del 1837, che colpì duramente la città, fu solo uno dei momenti difficili che il Seminario Romano Maggiore dovette affrontare. In quel contesto, ci diceva Monsignor Di Tolve, il voto emesso dai superiori del Seminario alla Madonna della Fiducia assume un significato ancora più profondo. Era un atto di fede e di speranza in un momento di grande incertezza. La protezione ottenuta dall’epidemia fu vista come un segno tangibile dell’intercessione della Vergine, e il culto della Madonna della Fiducia iniziò a radicarsi nel Seminario.
Il riconoscimento ufficiale del culto da parte di Papa Pio IX nel 1863 fu un passo fondamentale per la diffusione della devozione alla Madonna della Fiducia. La concessione dell’indulgenza a coloro che recitavano le litanie lauretane davanti all’immagine contribuì a rendere la Madonna della Fiducia una figura di riferimento per i fedeli romani e non solo. Il XX secolo vide il consolidarsi del legame tra la Madonna della Fiducia e il Seminario Romano Maggiore. La figura di San Giovanni XXIII, con la sua profonda devozione all’immagine, contribuì a diffondere ulteriormente il culto. La sua presenza costante nel Seminario e la sua abitudine di tenere una riproduzione dell’immagine sulla sua scrivania nel Palazzo Apostolico testimoniano il suo legame speciale con la Madonna della Fiducia. Oggi, la Madonna della Fiducia continua a essere un punto di riferimento spirituale per i seminaristi del Seminario Romano Maggiore.
La sua immagine è presente in molte case e chiese, e la sua festa, il 22 febbraio, è celebrata con grande devozione. La storia della Madonna della Fiducia è una storia di fede, speranza e protezione. È la storia di un’immagine che ha saputo confortare e guidare generazioni di fedeli, offrendo loro un modello di fiducia e abbandono alla volontà di Dio.