Sei sicura di conoscere l’uomo che hai sposato? È questa la domanda che aleggia fin dalle prime pagine de La seconda moglie (Newton Compton, traduzione di Andrea Russo) di Liz Lawler, autrice bestseller internazionale tradotta in 12 lingue, che con la Newton Compton ha pubblicato anche Non svegliarti, il suo scioccante thriller d’esordio, e La paziente scomparsa.
Tess ha appena sposato Daniel, un chirurgo affermato che l’ha portata a vivere in una casa maestosa, forse per certi versi un po’ retrò ma, dato ciò che ha vissuto da ragazzina, tutto nel presente di Tess sembra meraviglioso. Moglie di un uomo invidiabile, si accorge però fin dai primi giorni dopo il matrimonio di alcuni atteggiamenti bruschi e non lineari di Daniel. La critica per come si veste, per lui è diventata improvvisamente sciatta e decide di acquistarle abiti nuovi, lontani però dallo stile della ragazza. In certi momenti rasenta la violenza, poi diventa ombroso e in alcuni istanti sembra completamente indifeso. A Tess è come se sfuggisse qualcosa, del resto si sono sposati in fretta, entrambi accecati da una passione fortissima, un’attrazione che è stata il collante della loro unione. Spesso Tess si sente smarrita, la sua autostima subisce colpi durissimi. Non solo, a Bath, dove si sono trasferiti da Londra, Martha, un’anziana vicina l’ha messa in guardia suggerendole di chiedergli che fine abbia fatto la prima moglie. Per Martha, Tess e Daniel sono diventati un’ossessione: è certa di aver riconosciuto l’uomo che aveva già abitato in quella casa con un’altra donna. Li spia, vorrebbe far qualcosa in più per Tess, ma proprio Martha deve fare i conti con una memoria sempre più labile. Dimentica le cose, non è orientata nel tempo: nonostante le sue granitiche certezze su David, insomma, lei stessa non è attendibile.
Daniel, intanto, mentre in sala operatoria continua a collezionare successi, nel privato diventa sempre più oppressivo: le sequestra il telefono e la carta di credito, pretende di decidere chi deve incontrare… Un’escalation che culmina in un incubo per Tess, sempre più convinta di aver fatto un errore madornale sposandolo…
Osannata dalla critica e dal pubblico, la Lawler conosce bene i “trucchi del mestiere”. Cattura il lettore con un ritmo sostenuto fin dall’incipit. I tormenti di Tess e di Martha vanno di pari passo, intrecciandosi alle stranezze di Daniel. Impossibile intuire come andrà finire: in un crescendo di colpi di scena La seconda moglie si rivela un ottimo thriller psicologico.
Rossella Montemurro