Inquieta e indigna, sconvolge e scuote: La ragazza A (Einaudi, traduzione di Manuela Francescon) di Abigail Dean è uno di quei romanzi che di certo non lascia indifferenti sia perché parla di una storia raccapricciante, contro natura, sia perché lo fa con uno stile impeccabile.
La Dean ha tratto ispirazione da una serie di casi reale, dai serial killer Fred e Rosemary West a quello più recente di David e Louise Turpin, i genitori californiani che due anni fa sono stati condannati all’ergastolo per torture e abusi sui 13 figli. I bambini erano stati tenuti segregati, in catene per almeno otto anni in uno stato di malnutrizione e sporcizia.
L’autrice ha immaginato Lex, la ragazza A, la prima che nel suo romanzo è riuscita a scappare dall’inferno, e le ha dato voce descrivendo la sua storia su due piani temporali: il presente, quello di una donna nominata esecutrice testamentaria alla morte della madre – impegnata a cercare fratelli e sorelle – e il passato, quello di una bambina costretta a vivere rinchiusa in una stanza buia e sporca con una sorellina.
Lex non vuole piú pensare alla sua famiglia. Non vuole piú pensare all’infanzia degli orrori. Non vuole piú pensare a sé stessa come la Ragazza A, quella che era riuscita a scappare.
“Passarono molte ore in ospedale, ascoltando i resoconti di una ragazzina magra e ferita. Certe volte non riusciva nemmeno a guardarla e allora si concentrava sui suoi appunti o sullo strano linguaggio digitale, a lui del tutto incomprensibile, dei macchinari medici. La bambina diventava poco a poco più forte (…)”.
Lex si è lasciata il passato alle spalle ma è costretta a ripiombare nell’incubo quando sua madre muore lasciando la vecchia casa in eredità. La donna vorrebbe trasformare l’edificio in un luogo di pacificazione, ma per prima cosa deve fare i conti con i sei fratelli, tutti sparsi in zone diverse perché separati e dati in adozione, per il loro bene. Nel tempo, ognuno di loro ha inevitabilmente combattuto con gli spettri, con reazioni diverse. L’elaborazione di quegli anni terribili li ha cambiati, trasformati e per alcuni ha esasperato il divario affettivo. Vergogna, difficoltà relazionali, traumi che si fa fatica ad affrontare: vite difficili e psicologie contorte con cui si dovrà convivere, come strascico di quella vicenda.
Quella che comincia come un’adrenalinica storia di sopravvivenza e riscatto diventa racconto di rivalità tra fratelli e alleanze ancestrali. Lo stile della Dean ci accompagna in una storia al limite, quasi impossibile da raccontare con le parole giuste. Eppure lei ci è riuscita.
La ragazza A è stato uno dei libri più contesi tra gli editori all’ultima Fiera nazionale del libro di Francoforte, venduto in 27 paesi e pronto a diventare una serie tv.
Abigail Dean è un’avvocata, fa parte del team legale di Google. Sta lavorando al suo secondo libro.
Rossella Montemurro