venerdì, 18 Aprile 2025

Giusy Ferreri in concerto il 14 giugno a Oppido Lucano

Un’imperdibile tappa lucana per una delle voci più iconiche del panorama musicale italiano: GIUSY FERRERI sarà in concerto sabato 14 giugno 2025 a Oppido Lucano (PZ), in Piazza Salvo D’Acquisto, per una serata di grande...

Un milione di copie vendute in Francia e in Belgio e venti editori internazionali che hanno acquistato La parola ai morti. Indagini di un medico legale (traduzione di Rossella Monaco) del medico legale e criminologo belga, Philippe Boxho, caso editoriale arrivato finalmente anche in Italia per Ponte alle Grazie.

Nonostante la tematica, lo stile di Boxho è leggero, da un lato per stemperare la narrazione dall’altro per far sì che il volume non sia soltanto per gli addetti ai lavori. Anzi, in questo caso è proprio una platea generalista di lettori che si vuole raggiungere accompagnandoli in un mondo che spesso si conosce superficialmente e solo per alcuni aspetti, grazie soprattutto al piccolo schermo che abbonda di fiction a tema

Boxho – professore di Medicina legale, presidente del Centre Hospitalier Universitaire di Liegi, e direttore dal 2001 dell’Istituto di Medicina legale dell’Università di Liegi – negli esempi concreti descritti che prendono spunto dalla sua esperienza tra la scena del crimine e la sala autoptica alterna a particolari inevitabilmente macabri a un pizzico di ironia. Ogni storia professionale diventa così un racconto avvincente che esalta la professione del medico legale. Per lui, una scelta casuale che si è trasformata in passione. Rigore ma anche una sensibilità fuori dal comune, perché spesso un corpo senza vita è l’unico testimone di una verità che non può essere conosciuta altrimenti.

“Il lavoro quotidiano del patologo forense consiste principalmente nello stabilire la causa della morte, verificare se è stata provocata da terzi, determinare l’ora del decesso e identificare la persona esaminata. Per quest’ultimo obiettivo, siamo supportati dalla polizia e da una serie di elementi come la carta d’identità, l’indirizzo di residenza del defunto, e simili. Sebbene nella

maggior parte dei casi l’identificazione sia semplice, esistono situazioni in cui risulta particolarmente complessa, a volte in quasi impossibile.”

Ogni livido, ogni frattura, ogni segno sulla pelle racconta una storia: un omicidio, un suicidio, una morte naturale. Quello del medico legale è un lavoro che richiede pazienza, precisione e determinazione, perché ogni piccolo dettaglio può fare la differenza, ogni caso è diverso, ogni corpo è un puzzle da ricomporre.

Rossella Montemurro

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