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La Madonna e gli islamici, una riflessione del prof. Incampo

Nella mia carriera scolastica ho incontrati molti alunni islamici e alcuni hanno scelto di “passare” al cattolicesimo.

La cosa che mi ha impressionato di più di questi alunni che io ho seguito durante la conversione è stata soprattutto la loro idea della Madonna.

Sono stato sempre impressionato che per loro il cristianesimo è Gesù figlio di Maria.

Gesù è il profeta, Maria la donna per eccellenza, la Madre, la Vergine mandata da Dio per essere intermediaria fra Dio e tutti gli uomini, non solo i cristiani.

Nel mondo musulmano la Madonna è la Sayyida, cioè la Signora del Cielo.

Su Gesù possono discutere, avere dubbi, temere che possa oscurare Maometto, ma sulla Madonna c’è un accordo pieno tra noi e loro.

Infatti nessuna donna ha dignità pari alla sua, perfino la donna prediletta di Maometto (Aisha) le è inferiore.

Come sappiamo il Corano proibisce ogni specie di immagine sacra o di statua religiosa e ancora oggi le moschee sono onorate solo di scritte del Corano o disegni grafici: questo per evitare l’idolatria.

È interessante sapere, però, che nelle case dei musulmani l’unica eccezione è l’immagine di Maria.

Qualche anno fa mi capitò di incontrare un musulmano che mi parlò di suo fratello e disse: “Prima di morire mio fratello volle che chiamassi un sacerdote. Lo chiamai. Quando lo incontrò mio fratello gli disse: ‘Io sto morendo, ma voglio andare con la Grande Signora. Dimmi tu come devo fare: Lei mi vuole bene e mi accoglierà certo”.

Poi continuò: “Mio fratello morì cosciente e gioioso di andare con Maria”.

Oggi viviamo in un mondo che rende la fede insignificante per la vita: un pio sentimento.

La fede è ben altro: la fede è vivere come Dio vuole.

Vorrei concludere questa mia riflessione: la Madonna ci fa riscoprire Gesù Cristo, ci apre la vita a Cristo.

Non dimenticate mai che Maria ha creduto per prima in Gesù, tutta la sua vita è stata al servizio del Figlio di Dio e dell’umanità che cerca Dio.

Anche noi siamo chiamati alla conversione: la via più sicura è quella che passa dalla devozione a Maria.

Nicola Incampo

Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica

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