In questi giorni di “guerra” in Medioriente sentiamo parlare di sunniti e sciiti.
Vediamo di capirci qualcosa.
Per prima cosa chiariamo che gli “Sciiti” sono i sostenitori di ‘Ali ibn Abi Talib, cugino del Profeta e marito di sua figlia Fatima e quindi della sua discendenza diretta.
I “Sunniti” sono invece coloro che accettano i successori diretti del Profeta, ma invece accettano la legittimità della successione al Profeta da parte dei primi tre califfi cioè Abu Bakr, ‘Umar ed ‘Uthman.
La separazione tra sciiti e sunniti nasce all’ombra di questi conflitti.
Come si evince chiaramente non si tratta infatti solo di un disaccordo sulla persona della guida cioè dell’imam, ma di una diversa concezione religiosa.
Possiamo quindi dire che Sunniti e sciiti pregano in modo diverso e pronunciano diverse professioni di fede.
I sunniti non hanno un vero e proprio clero organizzato: sono gli imam a guidare la preghiera.
Gli sciiti, invece, al contrario preparano il clero in apposite università islamiche.
La divisione fra sunniti e sciiti risale al settimo secolo: alla morte di Maometto (632 d.C.), la guida della comunità islamica fu affidata ad Abu Bakr, compagno del Profeta e padre della moglie Aisha, che divenne il primo califfo
Ecco perché i sunniti sostengono che la leadership della comunità non sia un diritto di nascita, ma che invece si acquisisca attraverso la fiducia, che deve essere guadagnata e che può essere rimossa dalla comunità mussulmana.
I sunniti costituiscono circa l’87% della popolazione musulmana nel mondo.
Gli sciiti costituiscono invece il restante 13%, dislocati in Iran, Iraq, Pakistan, Arabia Saudita, Bahrein, Libano, Yemen e Siria.
Attualmente ci sono circa 1,6 miliardi di musulmani.
Per capire meglio quello che sta avvenendo in Medioriente “vediamo” che il fronte sunnita è guidato dall’Arabia Saudita, custode dei Luoghi Santi dell’Islam, ma è maggioranza anche negli Emirati arabi, in Qatar, Kuwait, Egitto, Giordania, Turchia, Pakistan e Afghanistan.
Un saudita su quattro aderisce al wahabbismo, variante ancora più estrema e puritana dell’Islam.
Gli sciiti e sunniti si odiano, perché gli sciiti credono i discendenti del Profeta Maometto, mentre i sunniti credono ai califfi prima di loro.
Gli sciiti proclamano il principio dell’infallibilità dell’Imam, per il quale l’Imam viene guidato direttamente da Dio.
In conclusione: i sunniti sostengono che la leadership della comunità non sia un diritto di nascita, ma che invece si acquisisca attraverso la fiducia, che deve essere guadagnata.
Nicola Incampo