In Europa, dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale, si fece strada l’idea di una casa comune europea per mantenere una pace stabile e duratura tra le nazioni.
I padri fondatori dell’Europa unita furono alcuni politici cristiani: il tedesco Konrad Adenauer, il francese Robert Schuman e l’italiano Alcide De Gasperi che decisero di dare vita a questo grande progetto di un nuovo continente unito e in pace.
La loro idea di Europa era fondata sui valori della civiltà cristiana e in tal senso De Gasperi affermava: “Come concepire un’Europa senza tener conto del cristianesimo, ignorando il suo insegnamento fraterno, sociale umanitario?”
E aggiungeva ancora “La società europea, nonostante molte deviazioni e frequenti contrasti, riconosce che le sue origini, il suo corso, le sue evoluzioni la porteranno a collocare al suo centro, non solo lo Stato, non la sua collettività, ma l’uomo, la persona umana. Qui la concezione cristiana e quella umanitaria si fondano e sono conformate alla storia”. (Cfr. “Le radici giudaico-cristiane nella costituzione europea?)
Purtroppo l’originale ispirazione cristiana della casa comune europea, si è a poco a poco perduta; per questo papa Benedetto XVI affermava: “Non si può pensare di edificare un’autentica casa comune europea trascurando (…) che il cristianesimo ha contribuito a forgiare”.
La Chiesa, quindi, condividendo il progetto dell’unificazione europea, quale ideale di unità e fratellanza fra i popoli, invita al recupero delle sue radici e della sua identità.
Ma qual è l’identità dell’Europa?
La risposta non è semplice. La sua identità non si può determinare geograficamente: essa è solo una penisola dell’Asia.
Questo vuol dire che essa si può definire soltanto geograficamente e culturalmente. Tuttavia però non si può parlare solo di cultura greco-romana che pur avendo avuto un ruolo importante nel modellare l’Europa, era limitata al mondo mediterraneo con qualche influenza in Gallia e Germania.
L’identità europea invece affonda le sue radici nei viaggi missionari di San Paolo, viaggi che hanno segnato l’inizio di un movimento missionario che si è esteso nei secoli successivi oltre il mondo mediterraneo fino ai popoli germanici e slavi; tramite a questa attività missionaria l’Europa si è estesa dal Mediterraneo alla Scandinavia e dall’Atlantico agli Urali.
Il cristianesimo durante il Medioevo ha fatto sì che popoli di origine diversa divenissero un unico grande popolo: quello europeo.
È evidente che senza le sue radici cristiane l’identità europea diventa incomprensibile.
Infatti San Giovanni Paolo II affermava: “La Chiesa e l’Europa sono due realtà intimamente legate nel loro essere e nel loro destino (…). Lungo i secoli, infatti, la Chiesa ha avuto legami molto stretti con il nostro continente così che il volto spirituale dell’Europa, si è andato formando grazie agli sforzi dei grandi missionari, alla testimonianza di santi e di martiri, e all’opera assidua di monaci, religiosi e pastori; quindi si rivolgeva all’Europa dicendo: “Ritorna te stessa. Sii te stessa. Riscopri le tue radici. Ravviva le tue radici” e aggiungeva: “Non temere! Il Vangelo non è contro di te, ma a tuo favore.”
Nicola Incampo
Responsabile Regionale per l’IRC e
la Pastorale Scolastica della Conferenza Episcopale di Basilicata