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Inciampare in un filo d’erba: quando le piccole cose ci mettono in crisi. Una riflessione del prof. Incampo

Un filo d’erba non ha peso, non oppone resistenza, non dovrebbe costituire un ostacolo. Eppure, secondo un curioso modo di dire — “inciampare in un filo d’erba” — può diventare la causa di una caduta. Un’espressione che, dietro l’apparente leggerezza, nasconde una riflessione profonda sulla condizione umana.

Nella vita siamo spesso pronti ad affrontare le grandi sfide. Quando si tratta di eventi importanti o di difficoltà evidenti, tendiamo a prepararci, ad armarci di pazienza, strategia e coraggio. Paradossalmente, è nei piccoli contrattempi quotidiani che rischiamo di perdere l’equilibrio: un commento stonato, una mattina iniziata male, una dimenticanza banale. Episodi che, da soli, sembrano innocui, ma che — proprio come un filo d’erba sotto il piede — possono farci inciampare.

L’espressione diventa così metafora della nostra fragilità. Ci ricorda che, per quanto possiamo sentirci forti o razionali, spesso bastano dettagli minimi per farci vacillare. E in un’epoca in cui la produttività è diventata una misura del valore personale, ammettere di essere vulnerabili anche di fronte a piccole cose sembra quasi un atto rivoluzionario.

C’è anche un’altra lettura, più critica ma non per questo meno costruttiva: quella che riguarda la nostra tendenza a drammatizzare. Alcuni, di fronte al più piccolo imprevisto, reagiscono con sconforto, come se fosse crollato il mondo. Ma forse basterebbe fermarsi un momento, respirare, e ricordare che si tratta solo di un filo d’erba: nulla che non si possa superare con un po’ di ironia e distacco.

Allo stesso tempo, inciampare in qualcosa di apparentemente insignificante può avere un valore educativo. Può spingerci a rallentare, a prestare attenzione ai dettagli, a

vivere con maggiore consapevolezza. In un mondo che corre, inciampare può diventare un’occasione per fermarsi, riflettere e, perché no, ricalibrare il passo.

La vera forza, del resto, non sta nell’evitare ogni caduta, ma nella capacità di rialzarsi. E magari anche di sorridere delle proprie goffe debolezze. Perché, in fin dei conti, sono proprio quelle che ci rendono umani.

“Inciampare in un filo d’erba” non è solo un modo di dire buffo. È un invito a guardare con più indulgenza le nostre fragilità quotidiane, ad accoglierle come parte della nostra storia, a riderne quando è possibile. E a ricordarci che, spesso, la leggerezza è una forma di saggezza.

Nicola Incampo

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