Un giorno scrissi alla lavagna: “Rapporto tra Morale e Grazia”.
Morale: insieme di consuetudini e di norme riconosciute come regole di comportamento da una persona, un gruppo, una società, una cultura
La Grazia: è l’aiuto divino e la forza che riceviamo grazie all’Espiazione di Gesù Cristo. Mediante la grazia siamo salvati dal peccato e dalla morte. Inoltre, la grazia ha il potere di rafforzarci di giorno in giorno e di aiutarci a perseverare fino alla fine.
Per capire bene il rapporto tra morale e grazia leggiamo il Vangelo Luca 3, 10-18.
“Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?». 1Rispondeva loro: «Chi ha due tuniche ne dia a chi non ne ha, e chi ha da mangiare faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che cosa dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi, che cosa dobbiamo fare?». Rispose loro: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno; accontentatevi delle vostre paghe».
Poiché il popolo era in attesa e tutti, riguardo a Giovanni, si domandavano in cuor loro se non fosse lui il Cristo, Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene colui che è più forte di me, a cui non sono degno di slegare i lacci dei sandali. Egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco. Tiene in mano la pala per pulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerà la paglia con un fuoco inestinguibile».
Con molte altre esortazioni Giovanni evangelizzava il popolo.”
Come si evince chiaramente Giovanni Battista detta le regole.
Compie il lavoro del buon maestro che accompagna gli allievi, del genitore che sostiene i figli.
Infatti molte volte si cerca sempre di stare al passo dei precettori, ma si perde spesso la misura.
Riflettendoci bene c’è un altro passo da fare.
Al popolo in attesa, Giovanni confessa di non essere lui il Cristo.
Quando Cristo viene, non cammina sull’orlo dell’acqua del fiume, ma battezza con Spirito Santo e fuoco.
È questa la differenza.
Questo significa che non bastano gli insegnamenti e le esortazioni, i comandamenti e i precetti per sostenere la nostra moralità.
Infatti serve un’altra cosa, non inventata da noi, superiore alla nostra misura.
Occorre la grazia di una Presenza dall’Alto.
È la differenza tra la morale e la grazia. Cristo viene a fare compagnia all’uomo, si mette a camminare con noi, ci guarisce il cuore e ritempra le energie.
Giovanni Battista lo presenta come giudice e fustigatore.
Questo compito, Cristo lo eserciterà negli ultimi tempi, mettendo alla sua destra i buoni e alla sinistra i cattivi. Nel lungo “frattempo” che ci separa dalla sua ultima venuta, Gesù ci purifica con il lavacro della misericordia e ci riscalda con il fuoco dello Spirito Santo.
Nicola Incampo