Un giorno scrissi alla lavagna:
“Si può seguire Gesù con il cuore di Pietro o quello di Giuda”
“Si può seguire Gesù con il cuore di Tommaso o con quello di Giovanni”
Tutti mi guardavano … smarriti.
Incominciai dicendo alcune pagine del Vangelo evidenziano come molta gente andava dietro a Gesù.
È molto importante capire che cosa significa seguire Gesù.
Cosa significa seguire Gesù?
È San Luca a chiarire che cosa significa seguire Gesù: “se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo”.
Sono parole dure e se volete incomprensibili.
Per capire bene quello che dice realmente Gesù dobbiamo dare il giusto valore al verbo “odiare”.
Ci aiuta San Matteo che si esprime così: “Chi ama madre o padre più di me, non è degno di me”.
Avete mai riflettuto come si fa a mettere Cristo prima del padre e della madre?
A mettere Cristo prima dei figli, prima si se stessi?
A mettere Cristo prima di tutto?
A pensarci bene dietro questi interrogativi si nasconde una sottile paura.
È la paura di Dio.
A pensarci bene questa paura non ha alcuna ragione di essere.
Infatti Gesù ci chiede di amare Dio più della madre e del padre, perché solo amando Dio è possibile amare veramente il padre e la madre.
In altre parole Gesù ci dice: “Voi spesso credete di volervi bene, invece negli altri cercate voi stessi”.
Quanto è facile illudersi di volere bene!
François Mauriac osservava: “L’amore è diventato una parola equivoca e fortemente inquinata”.
L’amore possessivo non è vero amore.
L’amore cedevole non è vero amore.
L’amore senza sacrificio non è vero amore.
Allora che cosa significa mettere Cristo al primo posto?
Metter Cristo al primo posto significa consegnarsi alla sua logica o meglio al suo stile e riconoscerlo come scopo della vita.
Dio al primo posto.
Ci fa paura?
Ma Dio è Amore Infinito: solo amando Dio si recupera l’amore del prossimo, di tutto il promesso.
Ecco perché Blaise Pascal scriveva con ragione: “La verità senza amore non è Dio e nessuno ha il dovere di inginocchiarsi davanti ad essa”
Nicola Incampo
Responsabile della CEB per l’IRC e per la pastorale scolastica