Qualche anno fa feci un’esperienza particolare.
Venne a trovarmi, a scuola, la mamma di un alunno, mi dissero che aveva chiesto di parlarmi.
Con molta educazione la feci accomodare e le chiesi come stava.
Scoppiò a piangere!
Infatti qualche giorno prima le avevano arrestato il figlio per droga.
“Professore”, mi disse piangendo, “dove ho sbagliato come mamma?”
Ricordo di aver risposto più o meno così: “Signora, capisco il tuo dolore e la tua preoccupazione, e mi dispiace moltissimo che stai affrontando una situazione così difficile.
È naturale per un genitore porsi delle domande e chiedersi dove si è sbagliato, ma vorrei rassicurarti su una cosa: spesso non esiste una correlazione diretta tra l’impegno di un genitore e le scelte che fa un figlio.
Ogni giovane attraversa momenti di vulnerabilità e compie decisioni che possono sfuggire al controllo, nonostante l’amore e l’educazione che ha ricevuto a casa.
Essere genitori è il compito più difficile del mondo, e anche nelle famiglie più attente e premurose possono capitare situazioni inaspettate. Quello che è importante adesso non è cercare un colpevole o concentrarsi su cosa sarebbe potuto andare diversamente, ma capire come potete aiutare tuo figlio a uscire da questo momento.
È ancora giovane e, con il giusto supporto, può imparare da questa esperienza e trovare una strada migliore.
Il mio consiglio è di non affrontare tutto da sola.
Ci sono professionisti che possono aiutarvi a capire cosa sta passando tuo figlio e come gestire la situazione in modo costruttivo.
Anche noi, come scuola, siamo qui per sostenerti, per collaborare affinché tuo figlio non si senta solo in questo percorso di recupero.
La cosa più importante che tu possa fare in questo momento è rimanere presente e offrire a tuo figlio un ambiente sicuro, fatto di ascolto e comprensione, mentre si lavora insieme per trovare delle soluzioni. Non è mai troppo tardi per aiutare i nostri ragazzi a cambiare direzione e trovare un futuro migliore.”
Nicola Incampo