Ho molte volte riflettuto su una domanda che facevano a Gesù alcune persone e cioè: “Rabbi, perché sei venuto qua?”.
Gesù rispose: “In verità, in verità vi dico, voi mi cercate non perché avete visto dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati. Procuratevi non il cibo che perisce, ma quello che dura per la vita eterna”
Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo fare per compiere le opere di Dio?». Gesù rispose: «Questa è l’opera di Dio: credere in colui che egli ha mandato».
Questo ci fa capire che i contemporanei di Gesù lo seguivano in massa perché faceva miracoli e moltiplicava i pani e i pesci.
Anche noi ci diciamo cristiani e seguiamo Gesù.
Ma perché?
Per abitudine, per convenienza sociale, per sentimento, per interesse oppure per fede?
La fede non è un pio sentimento o una conoscenza intellettuale: è adesione di tutta la nostra vita ad una persona, Gesù Cristo.
Vorrei ricordarvi che Gesù non è un libro, Gesù non Sun codice morale, Gesù non è una legge, Gesù non è una dottrina: Gesù è una persona storica, fisica, l’Uomo-Dio che incarna nella sua vita tutto quello che il Creatore ha voluto dire all’uomo.
Il nostro problema quindi è di innamorarci di Gesù, sentire la passione per Gesù.
Ricordo una volta chiesa ad una mia alunna: “Ma tu sei veramente innamorata del tuo fidanzato?”.
Ricordo ancora che la ragazza diventò rossa in volto, abbassò gli occhi e mi disse: “Sì, professore, sono innamorata”.
Ecco ho ricordato questa storia per fare una domanda: “Tu sei veramente innamorato di Gesù?”.
Cosa risponderemmo?
I Santi sono uomini e donne mossi dalla passione di Gesù, a cui donano tutta la vita.
Ricordate: il vero cristiano è il santo.
Questo vuol dire che pure noi siamo chiamati alla santità.
Nicola Incampo
Responsabile della Pastorale Scolastica e dell’IRC per la CEB