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Il prof. Incampo interviene sul caso della maestra elementare destinataria di un provvedimento disciplinare: “Misura a dir poco sproporzionata”

Un’insegnante di posto comune, per capirci una maestra elementare di classe, è stata destinataria un provvedimento disciplinare a dir poco sproporzionato.

Infatti la sospensione è l’ultimo step prima del licenziamento, che farebbe pensare a degli atti gravissimi e non certamente quelli di cui stanno parlando i giornali.

Sospesa per venti giorni con decurtazione dello stipendio.

Sapete che cosa avrebbe combinato la Maestra?

Stando a quello che si legge sui giornali, la maestra avrebbe realizzato con i bambini della sua classe un piccolo braccialetto fatto di perline che rappresentava il rosario e avrebbe recitato alcune preghiere.

E in più la Maestra avrebbe terrorizzato gli alunni, rispondendo a delle domande sul fumo con affermazioni della sua pericolosità.

E pensare che la Maestra, nella programmazione iniziale, aveva proposto tale attività a cui nessuno ha posto obiezione.

Tutte d’accordo.

Due mamme però, ripeto due mamme, non hanno gradito il lavoro fatto dalla Maestra e sono andate a lamentarsi dal dirigente scolastico.

Perché il dirigente scolastico ha ascoltato solo le due mamme e non tutte le altre?

E i sindacati?

Certamente la vicenda andrebbe capita meglio perché ci sono ancora molti nodi da chiarire.

Nicola Incampo

Responsabile della Conferenza Episcopale di Basilicata per l’IRC e per la pastorale scolastica

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