“Loris non sa più dove palparsi, se il collo, se il ventre, quindi fa entrambe le cose alternandole, finendo per trascurare il lavoro: in mezz’ora ha letto sedici post completi su un forum per disturbi al sistema linfatico, venticinque conversazioni tra medici e pazienti con sintomi simili ai suoi, e ha scoperto che i linfonodi del collo sono ben trecento e che sono ovunque, sotto ogni spazio di pelle, un formicaio, un alveare.”
Loris ha 30 anni, è circondato dalla precarietà sia negli affetti sia nel lavoro, ed è ossessionato dall’angoscia di essere malato. Un mal di pancia, un colpo di tosse, un linfonodo ingrossato: ogni sintomo lo porta a pensare al peggio e a cercare, compulsivamente, online la grave malattia che di volta in volta lo sta colpendo. Non riescono a scuoterlo né i genitori né Jo, la ragazza che gli sta accanto da tempo. Tanto lei è intraprendente, palestrata, entusiasta della vita, quanto lui è depresso, debole, spaventato da tutto.
Nella casa editrice nella quale lavora occupandosi di editing non fanno che sfruttarlo per 600 euro al mese. Il fitto dell’appartamento a Roma lo pagano mamma e papà e gli spiragli per un futuro migliore sono fumosi: per Loris il futuro è nelle diagnosi fai da te, nelle visite dal medico di famiglia che puntualmente si concludono con l’invito a rivolgersi a uno psicoterapeuta, negli esami invasivi che confermano il suo stato di salute invidiabile, a dispetto delle sue convinzioni. E poi ci sono Catastrofe, un'”entità” immaginifica quasi sempre con lui con i suoi scenari infausti, e nonno Tempesta, figura importante della sua infanzia che ritorna in lunghi flashback.
Loris, il protagonista del nuovo romanzo di Giulia Caminito Il male che non c’è (Bompiani), nonostante il suo atteggiamento e la disperazione che ha con sé, non si riesce a compatire; i suoi comportamenti, paradossali e irrazionali, sono esasperati come i suoi ragionamenti spesso caratterizzati da un pizzico di arroganza. La Caminito – Premio Campiello 2021 con L’acqua del lago non è mai dolce, 150mila copie vendute, tradotto in venti paesi – è stata molto brava nel descrivere un personaggio sui generis, tormentato, eppure molto autentico. Uno strazio il suo delirio lucido, le corse in pronto soccorso – solo un codice verde – e gli appuntamenti con gli specialisti – gode di ottima salute mentre il suo rimuginio non gli dà tregua.
L’Autrice è nata a Roma nel 1988 e si è laureata in Filosofia politica. Ha esordito con il romanzo La Grande A (Giunti 2016, Premio Bagutta opera prima, Premio Berto e Premio Brancati giovani), seguito nel 2019 da Un giorno verrà (Bompiani, Premio Fiesole Under 40).
Rossella Montemurro