Avete mai riflettuto sull’arrivare secondo?
Facciamolo insieme con una preghiera di Paul Claudel.
Paul Claudel ultimo di quattro figli, a causa dell’attività di alto funzionario dell’amministrazione statale svolta dal padre, è costretto a spostarsi continuamente, fino al trasferimento del 1882 della famiglia Claudel a Parigi.
Durante la sua giovinezza a Parigi perde la fede ed entra in contatto con il positivismo imperante nella società dell’epoca, che però rifiuta decisamente preferendo il movimento anarchico.
Durante questo periodo vive un travaglio interiore che lo porta alla conversione al cattolicesimo nel 1886.
La preghiera è la seguente:
San Giuda
San Giuda che porti senza tremare
l’ambiguo nome del traditore,
e non vuoi altro titolo ed onore,
lasciati in un bisbiglio invocare.
San Giuda patrono delle cause perdute
Prega per nostra ultima salute …
Trascina in cielo, per un capello,
l’assassino, il poeta
e la donna del bordello.
Il destino per chi arriva secondo è veramente difficile.
Non ha mai lo stesso fascino di chi arriva primo e soprattutto chi arriva prima mantiene sempre la stessa distanza dal secondo.
Sembra essere una legge della vita.
E sicuramente lo è stato anche per San Giuda, secondo a causa dell’altro Giuda, del Giuda traditore.
Riflettete: un unico nome, due destini diversi e tuttavia il Santo oscurato dal traditore.
A nessuno verrebbe mai in mente di dedicare una preghiera!
Eppure lo fa Paul Claudel.
Prega quel santo umile, modesto, senza onori e senz’altra gloria se non quella di riscattare, ma tacitamente, col proprio nome il nome dell’altro Giuda.
Giuda delle cause perse.
Invece a lui chiede il poeta di impetrare per la salvezza.
Come avete notato, però, si chiede la salvezza per gli sconfitti, per la salvezza di quelli che hanno bisogno di essere salvati per… la porta di servizio.
Nicola Incampo