“A chi interessa il destino dei pesci / il viso sporco di povertà della bambina d’oriente / gli occhi dell’altra / dalla sinistra luce dell’asfalto bagnato / abbagliati. / Profondo e ingiusto è il giorno di tutti / anche il tuo sorriso / rallenta il mio procedere / un grande imbroglio il torrente della storia soltanto / nel tiepido sole del lungo mattino.”
Malinconia, disincanto, disillusione. C’è tutto questo nelle poesie dell’autore lucano Giuseppe Mollica racchiuse nella silloge Il destino dei pesci (Tabula Fati). La natura ritorna spesso nei suoi versi e fa da contraltare a riflessioni istantanee ma profonde: “Pare risentire, in chiave nuova, alcuni cavalli di battaglia di Pierpaolo Pasolini (cui, non a caso, il Nostro dedica una poesia) e le tesi dei sociologi della scuola di Francoforte — da Adorno a Marcuse (chi non ricorda L’uomo a una dimensione?). – scrive il prof. Daniele Giancane nella prefazione – Tale è l’oppressione sociale che ormai domina l’indifferenza, la mancanza di reazione degli oppressi.
Il lavoro di Mollica sarebbe però un puro trattato sociologico, se non fosse anzitutto un libro di poesia, ma di una poesia che non si lascia andare al facile lirismo, alla melopea inconsistente. È come se l’Autore spezzasse continuamente il ritmo, non dando mai la possibilità al lettore di lasciarsi andare completamente. Le immagini sono rapide e ininterrotte, con molti spazi bianchi all’interno del testo, come se già il poeta offrisse una guida alla lettura: fratta, imprevedibile, che qualche volta si affida all’enumerazione o a neologismi come “ablaqueazione”. In sostanza, siamo davanti ad un bel testo di poesia, che vale davvero la pena leggere e meditare.”
Giuseppe Mollica è nato nel 1963 a Rionero in Vulture (Basilicata). Ha fatto studi tecnici (esperto in progettazione architettonica computerizzata) in netto contrasto con un percorso formativo di tipo letterario. Appassionato di fisica e di astronomia, nonché di letteratura medievale e rinascimentale. Giornalista, direttore di un notiziario online e di una web radio di musica jazz. Da sempre, e senza condizionamenti, studioso delle dinamiche culturali e politiche, dell’Occidente, del suo sistema, di fatto “regime” solo formalmente democratico. Nel 2007 ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie dal titolo La verità anche (Besa Editrice).
Rossella Montemurro